-Core
Godsticks
UK
Pubblicato il 11/11/2015 da Lorenzo Becciani

Com'è vivere nel Sud del Galles?
Non ci siamo mai spostati da qui quindi non conosciamo niente di diverso. Come molti altri posti la scena musicale è sofferente ma cerchiamo di fare il possibile per mantenerla viva.

Cos'è una emergenza reale per voi?
Penso che con quest'album siamo definitivamente emersi come musicisti diversi ed il nostro stile è diventato più heavy e focalizzato. Un'ottima base di partenza per il futuro.

Provate adesso ad introdurre la band ai nostri lettori sottolineando la progressione e le differenze tra i vari capitoli in studio..
Gli album precedenti erano parecchio eclettici ma non perché fossero così diversi dal punto di vista stilistico. Di recente ho amato album che hanno un rapporto simile tra di loro e questo era il nostro obiettivo quando abbiamo creato la scaletta di 'Emergence' oltre ad essere consistenti dall'inizio alla fine. A parte questo volevamo un album più heavy e credo che questa sia la differenza maggiore col passato. C'erano dei cambiamenti che dovevamo fare e abbiamo usato un artista diverso per la copertina e soprattutto un produttore diverso. Nel primo caso la scelta è ricaduta su Eric Lacombe che è famoso per artwork davvero sinistri e sono convinto che il suo lavoro rappresenti al meglio il profilo dark della nostra musica. Nel secondo caso abbiamo puntato su James Loughrey che in passato ha collaborato con gli Skindred. Ha un approccio molto rilassato e per noi era importante ottenere un suono heavy e diretto.

Quali erano i vostri obiettivi quando avete iniziato quest'avventura? Sono cambiati adesso?
In termini di songwriting siamo rimasti i soliti. Ho sempre voluto creare canzoni che fossero interessanti dall'inizio alla fine. Sono cambiati i metodi con cui perseguiamo questo obiettivo. La tastiera era stata uno strumento importante per la scrittura dei brani del primo album mentre negli ultimi due la chitarra è diventata lo strumento principale.

Come descrivereste il vostro stile a chi ancora non vi conosce?
Per quest'album direi “heavy progressive rock” o “prog metal”. Potrebbero andare bene entrambi.

Qual è vostra definizione di prog?
Siamo sempre stati difficili da catalogare ed in questo album siamo stati riferiti al grunge come all'heavy metal. Definire il prog è davvero complicato e ci sono comunque miriadi di sottocategorie. Per me la musica prog è in generale legata a strutture compositive meno usuali con riff e melodie che non hanno a che vedere col mainstream. Tutto quello che abbatte i confini.

Quali sono le vostre influenze maggiori?
Negli anni ho preso ispirazione da artisti come Frank Zappa, Steve Vai, Steely Dan e Rufus Wainwright ma non ho punti di riferimento precisi al momento in cui compongo. Per esempio ascolto anche musica heavy come System Of A Down, Mastodon e Meshuggah.

Cosa rappresentano i testi per voi?
Le melodie giocano il ruolo più importante ma in questo album ho cercato di curare maggiormente i testi. In passato ero più ambiguo mentre stavolta ho provato a raccontare una storia, in parte dalla mia prospettiva personale ed in parte da quella di qualcun altro.

Quando avete incontrato Bruce Soord per la prima volta? Come è nata la collaborazione?
Tre anni fa abbiamo supportato i Pineapple Thief per un paio di date. Fino a quel momento non avevo ascoltato molto della sua band. Ci siamo tenuti in contatto e mi ha fatto ascoltare l'intero catalogo e improvvisamente mi sono trovato immerso nella loro musica. Adesso mi considero un fan a tutti gli effetti ed i miei preferiti sono 'Someone Here Is Missing' e 'Tightly Unwound'. Ho contribuito con delle parti di chitarra all'ultimo album e anche al lavoro solista di Bruce Soord che uscirà a giorni.

Ci sono album particolari che vi hanno ispirato in termini di produzione?
Per la batteria sicuramente 'Once More Round The Sun' dei Mastodon. Naturale e heavy senza bisogno di grandi effetti. Per le chitarre forse qualcosa dei System Of A Down. Mi piacciono le chitarre heavy ma non troppo sature.

Provate a recensire 'Below The Belt' e 'One Percent' per i nostri lettori..
'Below The Belt' è un ottimo modo per presentare il nostro nuovo suono. E' un brano complicato ma con riff e melodie che sanno catturare l'attenzione di chi ascolta. 'One Percent' è ricco di groove e rappresenta quello che intendiamo come band per prog metal.

Quali sono i vostri piani?
Avremmo dovuto suonare nel vostro paese a novembre di spalla a Tony Macalpine ma purtroppo si è dovuto sottoporre ad un trattamento contro il cancro e si sta ancora riprendendo. Le date saranno spostate a metà del prossimo anno e vi daremo presto i dettagli.

Godsticks
From UK

Discography
Spiral Vendetta 2010
The Envisage Conundrum 2013
Emergence 2015
Faced With Rage 2017
Inescapable 2020