-Core
Black Star Riders
UK
Pubblicato il 23/04/2015 da Lorenzo Becciani

Ti ricordi quando hai incontrato Scott Gorham per la prima volta? Come è nata l'idea di formare la band?
Qualcosa come venticinque anni fa. A Donington mi pare. Allora vivevo sempre a Londra. L'idea era quella di portare avanti l'ultima formazione dei Thin Lizzy cambiando nome. L'obiettivo invece non è cambiato ed è sempre quello di scrivere grandi canzoni. Ciascuno dei membri ha un passato importante. Scott naturalmente con i Thin Lizzy da metà anni settanta e con 21 Guns, Damon con Brother Cane e Alice Cooper, Jimmy con decine di band tra cui Megadeth, Suicidal Tendencies e White Lion, Robbie con Vince Neil e Lynch Mob ed io con The Almighty

Qual è il tuo album preferito dei Thin Lizzy e quanto è difficile suonare nell'ombra di un nome tanto grande?
Non è facile rispondere ma probabilmente 'Black Rose: A Rock Legend'. Comunque è un onore portare sulle spalle quel nome. Si parla di fenomeni del rock n' roll e noi siamo stati bravi a distinguerci.

Sei soddisfatto del feedback ottenuto con 'All Hell Breaks Loose'? Cosa volevate cambiare stavolta?
E' un buon album. Dovevamo dimostrare di essere una band ed abbiamo cercato di mostrare quelli che sono i valori in cui crediamo. 'The Killer Istinct' ha un suono più potente ed è più diretto. Abbiamo posto maggiore attenzione nella stesura dei cori.

Quanto tempo vi è servito per completare il processo?
Circa sei mesi per rendere le canzoni grandiose. Il songwriting era stato piuttosto veloce.

Il primo album era stato prodotto da Kevin Shirley mentre questo da Nick Raskulinecz. Che tipologia di suono volevate ottenere? Vi siete ispirati a qualche album in particolare?
Inizialmente l'album doveva essere prodotto da Joe Elliott dei Def Leppard poi ci sono stati dei problemi ed allora abbiamo puntato sul produttore di Foo Fighters, Alice In Chains, Rush e Mastodon. Rispetto a 'All Hell Breaks Loose' la pre-produzione è stata più curata. Abbiamo registrato diciannove canzoni da cui abbiamo selezionato le dodici in scaletta.

Cosa è successo con Joe Elliott?
Purtroppo gli impegni con i Def Leppard lo hanno costretto a rinunciare. Ero elettrizzato dall'idea di lavorare insieme perchè siamo grandi amici e la sua visione del rock n' roll è simile alla mia. E' stato onesto ad avvertirci subito ed era molto dispiaciuto che la cosa non potesse funzionare nei tempi prestabiliti. A quel punto abbiamo dovuto decidere in fretta e Damon ha fatto il nome di Nick. Lo conosceva perchè entrambi vivono a Nashville ma soprattutto le loro mogli sono amiche.

Come avete scelto il sostituto di Marco Mendoza?
E' stato Jimmy a proporre il nome di Robbie Crane. Non c'è voluto molto per capire che c'era del feeling tra di noi.

Quali sono i passaggi chiave dell'album a tuo parere?
Mi piacciono tutte ma quelle a cui sono più legato forse sono 'Bullet Blues' e 'Blindsided'. La prima è nata da un demo registrato prima ancora che uscisse il primo album. L'arrangiamento però adesso è più dinamico. La seconda è costruita su un riff che per anni non sono riuscito a collocare in alcun modo. Il testo è oscuro e finalmente ho trovato la melodia giusta.

Hai iniziato la tua carriera di musicista nella seconda metà degli anni ottanta. Ricordi le tue prime mosse nell'ambiente?
Tutto è cominciato nel '87 quando sono stato invitato dai New Model Army ad unirmi come chitarrista ritmico nel tour di Ghosts Of Cain. Quando è terminata quell'esperienza ho dato vita ai The Almighty insieme a Andy McCafferty, Stump Monroe e Floyd London. Eravamo amici fin dai tempi della scuola e nonostante il nostro background fosse punk ci siamo presto spostati su coordinate hard rock e heavy metal. Nel '96 ho formato una nuova band a Dublino chiamata (sic) ma abbiamo pubblicato solo un album in Giappone. Una volta tornato nei The Almighty abbiamo dato alle stampe altri due album e poi ci siamo definitivamente sciolti. A quel punto mi sono dedicato alla carriera solista.

Hai dei rimpianti riguardanti i The Almighty?
No perchè sono stati otto-nove anni fantastici. C'è stato un momento, appena dopo avere pubblicato 'Crank', in cui avevamo la sensazione che tutto potesse svoltare da un momento all'altro. Eravamo su tutte le riviste e la stampa inglese ci trattava come star. Non ha funzionato e ripensandoci abbiamo commesso tanti errori ma va bene così.

Adesso vivi in California. Quanto è diversa l'Irlanda del Nord da Londra o Los Angeles?
Le differenze sono notevoli ma quello che conta è stare con la tua famiglia. Il luogo non è importante.

So che sei un grande fan del Glentoran FC. Come sta andando la squadra?
Molto bene. Cerco di seguirla il più possibile.

(parole di Ricky Warwick)

Black Star Riders
From UK

Discography
All Hell Breaks Loose (2013)
The Killer Instinct (2015)
Heavy Fire (2017)
Another State Of Grace (2019)