-Core
Therapy?
UK
Pubblicato il 14/04/2015 da Lorenzo Becciani

Il nuovo album è davvero eccitante. Qual era la vostra visione prima di iniziare a comporre il materiale?
I primi obiettivi che ci siamo dati sono stati quelli di infondere alle canzoni più ritmo e recuperare l'energia degli anni novanta. I demo sono stati registrati con la chitarra acustica e poi girati subito ad Andy in modo che il processo fosse il più possibile diretto e focalizzato. Abbiamo cercato di scrivere un album vecchio stile ma con un approccio fresco. Alla fine le operazioni si sono svolte in maniera sorprendentemente veloce e chiara.

Cosa volevate cambiare dopo 'A Brief Crack Of Light'?
Su quell'album c'erano troppe idee. Volevamo uno strumentale, pezzi lenti e lunghi, pezzi veloci ed altri brevi e melodici. Le canzoni di 'Disquiet' sono sicuramente più focalizzate anche se ricordo con piacere quell'esperienza perchè ci siamo prodotti da soli. Stavolta abbiamo avuto due settimane ed è stata una bella sfida riuscire a terminare in tempo.

Sei d'accordo con chi afferma che 'Disquiet' è una sorta di 'Troublegum Part 2'?
No perché non credo ci sarà mai un 'Troublegum Part 2'. Il motivo è che sarebbe dovuto uscire a metà degli anni novanta subito dopo 'Troublegum'. A livello di concept lirico abbiamo provato a capire come se la passa il ragazzo di allora. Magari la ribellione giovanile è svanita ma è sempre arrabbiato e confuso. Dal punto di vista sonoro credo che le somiglianze siano dovute al fatto che l'anno scorso abbiamo festeggiato i venti anni di quell'album dal vivo e c'è rimasta addosso l'energia di quelle canzoni. Un esempio è 'Vulgar Display Of Powder' che si regge su un riff che potrebbe appartenere a Helmet o Prong.

Avete anche supportato i Manic Street Preachers nell'anniversario di 'The Holy Bible'..
Siamo amici con James Dean Bradfield da ancora prima che uscisse quell'album. E' straordinario. Uno degli album più belli mai usciti sul territorio inglese. Siamo felici di avere partecipato all'evento.

Perché avete scelto di lavorare con Tom Dalgety? Che tipologia di suono desideravate ottenere?
La pre-produzione dell'album è iniziata a febbraio presso i Blast Studios di Newcastle. Abbiamo impiegato circa dieci giorni per registrare diciotto demo. Dopo avere scelto undici canzoni siamo tornati in studio con Tom Dalgety nella seconda metà di aprile. Lo conosciamo da molti anni e personalmente volevo il suono di chitarra e basso che è riuscito a tirare fuori dai Killing Joke. In passato ha lavorato anche con gli Opeth mentre non aveva ancora finito di registrare con i Royal Blood e visto quello che è successo recentemente devo dire che la scelta non poteva essere migliore. 'Disquiet' ha una produzione moderna ma sempre heavy e possiede un grande senso del ritmo. Sa perfettamente quando un pezzo deve suonare più lento o veloce e non è facile entrare in uno studio e trovare subito la strumentazione che ti permetta di intravedere l'obiettivo finale. Non volevamo certo suonare retrogradi.

Come trovi la scena alternative metal inglese? Ci sono delle band in particolare che ti piacciono?
Tutto sommato è buona ma come è sempre accaduto buona parte della stampa inglese non concede spazio alle band underground che se lo meriterebbero. Non è casuale che alcune formazioni siano più conosciute all'estero che in patria e questo perché il pop domina le classifiche e si pone poca attenzione ai meriti. Mi piacciono molto Conan e Hawk Eyes. Questi ultimi sono attivi da qualche anno ma li ho visti dal vivo e sono veramente bravi.

Cosa avevate chiesto a Nigel Rolfe in termini di artwork?
Quando gli abbiamo affidato il lavoro non c'era ancora il titolo dell'album ma è riuscito ugualmente a catturare il significato delle canzoni. L'immagine può essere interpretata in molti modi ma trasmette comunque un senso di frustrazione. Il tipo batte la testa contro il muro perché non è soddisfatto della sua vita oppure in un momento di rabbia.

Cosa ricordi delle registrazioni di 'Meat Abstract'?
E' stato il nostro primo singolo. Lo pubblicammo in mille copie attraverso la nostra etichetta Multifuckinational Records. Andy e Fyfe si erano conosciuti un anno prima ad una festa di beneficenza presso il Jordanstown Polytechnic poi mi ero stancato di prestare il basso al mio compagno di classe e ho deciso di fare sul serio anch'io. Il primo concerto insieme fu al Belfast Art College. Fu un mezzo disastro ma eravamo così carichi che decidemmo di registrare subito un demo.

Nel '93 collaboraste con i Fatal per la colonna sonora di Judgment Night. Pensate di ripetere un esperimento del genere in futuro?
Fu davvero fantastico. Prima di tutto perché volammo a New York a registrare con un paio di produttori pazzeschi. Poi entrammo in contatto con un mondo, quello del rap, che non conoscevamo affatto. Ci piacerebbe molto ripetere la cosa ma al momento non abbiamo piani a riguardo.

In tutti questi anni qual è l'album che vi ha meno soddisfatti o si è rivelato una delusione?
Direi 'One Cure Fits All' perché alcuni brani non sono venuti fuori come volevamo e l'intero album era poco focalizzato.

(parole di Michael McKeegan)

 

Therapy?
From UK

Discography
Babyteeth (1991)
Pleasure Death (1992)
Nurse (1992)
Troublegum (1994)
Infernal Love (1995)
Semi-Detached (1998)
Suicide Pact – You First (1999)
Shameless (2001)
High Anxiety (2003)
Never Apologise Never Explain (2004)
One Cure Fits All (2006)
Crooked Timber (2009)
A Brief Crack of Light (2012)
Disquiet (2015)
Cleave (2018)
Hard Cold Fire (2023)