-Core
Enslaved
Norvegia
Pubblicato il 11/04/2015 da Lorenzo Becciani

Intanto devo dire che sono molto arrabbiato con voi perché mi avete praticamente rovinato l'anno. Sarà molto difficile che esca un altro album metal dello spessore di 'In Times'...
Non ci sono problemi. Puoi benissimo continuare ad ascoltarlo non curandoti delle altre uscite. In fondo cerchiamo sempre di migliorarci e ricevere commenti positivi da persone che ci conoscono ed amano quello che facciamo rappresenta un'ulteriore fonte di ispirazione.

Prova a presentare 'In Times' ai nostri lettori parlando del concept e degli obiettivi principali che vi eravate posti al momento di iniziare il processo...
Non c'è un concept preciso ed in realtà la bellezza di fare parte della band risiede soprattutto nel fatto che non ci poniamo degli scopi specifici quando iniziamo a scrivere dei pezzi. Lasciamo fluire l'istinto e seguiamo l'ispirazione. Nell'album precedente la registrazione aveva influenzato molto il risultato finale mentre in questo caso è stato tutto molto più rapido. In generale il processo è organico, sorretto da motivazioni inconsce e legato al cuore invece che a schemi predefiniti.

Qual è la tua definizione di tempo?
Ce ne sono molte, il concept di tempo è aperto e davvero interessante. Puo' essere nascita o morte, un nuovo inizio o una forma di rafforzamento dopo una pausa. Mi piace pensare all'uomo inserito nel macroscomo della natura, al Ragnarok, ad un portale che trasporta in una forma di apprendimento migliore. Credo che l'artwork dell'album simboleggi bene questa idea di tempo con questa immagine che scatena profonde riflessioni psicologiche.

Cosa desideravate cambiare o migliorare dopo 'RIITIIR'?
Non parlerei di cambiare qualcosa perché in fondo facciamo così da sempre. Rispetto a 'RIITIIR' queste registrazioni sono state più live ma la consapevolezza tecnica che ci portiamo avanti da anni ha fatto in modo che curassimo ugualmente i dettagli nei minimi particolari nel nuovo studio. Con questo non voglio dire che 'In Times' è un album perfetto ma è sicuramente diverso da come registrano quasi tutte le band metal di oggi.

Quanto tempo avete impiegato per comporre e registrare il materiale?
Le prime prove sul nuovo materiale risalgono a dicembre di due anni fa. Poi c'è stato un piccolo tour e ci siamo ritrovati a marzo-aprile per provare di nuovo assieme. Da quel momento abbiamo lavorato agli arrangiamenti e composto i testi dell'album fino a settembre quando sono cominciate le registrazioni. E' servito per completare il processo. Tutto molto veloce anche perché avevamo deciso di registrare solo queste sei canzoni. Si trattava comunque di un'ora di musica e non avrebbe avuto senso dividerle in modo da pubblicare dieci pezzi.

Qual è a tuo parere la vostra migliore release degli anni novanta?
Siamo orgogliosi di ciascun album a cui abbiamo lavorato e non pensiamo che nessuno debba essere registrato da capo. Personalmente sono legato a 'Hordanes Land'.

E del decennio successivo?
Molti pensano che gli Enslaved abbiamo cambiato genere o comunque svoltato con 'Ira'. Ad essere sinceri è stato un cambiamento nato con 'Below The Lights' che non sarà forse il nostro migliore album ma rappresenta moltissimo per quello che siamo adesso.

Qual è il vostro bestseller?
Credo 'Frost'. Anche se è uscito per un'etichetta non grandissima come la Osmose Productions ha sfruttato il momento migliore della scena estrema scandinava. Poi è arrivato il file sharing e le persone hanno smesso di comprare album. 'RIITIIR' e' però andato molto bene e la stessa Nuclear Blast si è detta sorpresa dai risultati che ha ottenuto. Speriamo che 'In Times' faccia lo stesso.

Penso che quest'album potrebbe ottenere un credito importante sia nel movimento prog sia nel mercato americano. Ricordo il vostro tour con Opeth e Dimmu Borgir negli Stati Uniti..
Siamo sempre andati piuttosto bene oltre oceano. Anche prima di firmare con Nuclear Blast in Europa avevamo degli accordi per la promozione ed il tour negli Stati Uniti ed è sempre eccitante suonare da quelle parti perché il pubblico è profondamente diverso ma non meno esigente.

La vostra musica sta diventando sempre più cinematica. A quali film vi ispirate? Vi piacerebbe comporre una colonna sonora in futuro?
Guardiamo tanti film e fanno sicuramente parte delle nostre influenze. Ascoltando 'In Times' qualcuno potrebbe pensare a 'Matrix' ma personalmente preferirei più qualcosa di Dario Argento. Magari una collaborazione con i Goblin con cui suoneremo al Roadburn Festival. Sono un appassionato di prog italiano e band come PFM, Le Orme, Banco Del Mutuo Soccorso, New Trolls e Museo Rosenbach occupano un posto speciale nella mia collezione.

Quali sono i migliori album usciti dalla Norvegia negli ultimi anni secondo te?
Amo gli Shining di 'In the Kingdom of Kitsch You Will Be a Monster' e 'Grindstone'. Poi sono diventati più metal e mainstream ma in quei due album c'è veramente il senso di una jazz band che prova a fare qualcosa di diverso.

Avete svolto un ruolo importante per lo sviluppo del black metal nel mondo. Cosa pensi vedendo band come Emperor e Mayhem ancora in giro?
Dovremmo fare due discorsi a parte perché gli Emperor non sono più una band attiva come negli anni novanta. Si sono ritrovati per un tour di reunion qualche anno fa mentre i Mayhem hanno seguito una direzione evolutiva completamente diversa dalla nostra. Mi piace qualcosa del nuovo materiale e sono sempre dei grandi performer dal vivo. Quello che apprezzo delle band che portano avanti la scena black di oggi è che non suonano tutte uguali alle altre. I Satyricon non fanno il verso agli Immortal. I Mayhem non fanno il verso ai Darkthrone e così via. Ricordo che lo stesso Euronymous aveva una collezione di album molto ampia e solo il trenta per cento era metal. Un buon settanta per cento era di musica di avanguardia. Aveva tutto dei Venom ma anche di Residents e Pink Floyd.

Cosa ricordi delle registrazioni di 'Nema' e 'Yggdrasil'?
E' passato molto tempo. Io e Ivar eravamo dei ragazzini con la passione della musica. Avevamo provato a fare qualcosa col nome di Phobia ma eravamo in cerca di nuove forme di espressione e prendemmo ispirazione da 'Enslaved In Rot' degli Immortal. Ricordo che non avevamo dei lavori e chiedemmo dei soldi in prestito ai nostri genitori per registrare le cinque canzoni che finirono su 'Yggdrasil' in uno studio professionale mentre 'Nema' venne registrato praticamente in casa. Avendo pochi soldi finimmo tutto in tre ore e potemmo mixare solo un pezzo. Allora cercammo dei lavori estivi per potere mixare il resto del demo e nel frattempo trovammo l'accordo con la Deathlike Silence di Euronymous che cominciò a diffondere il nostro nome nell'ambiente.

Sono un appassionato di rune e ne ho due tatuate sulla mano sinistra. Qual è la runa che ha maggiore significato per te?
Ho una collana con la Othala che nutre molti significati a cui sono legato. E' una sorta di occhio dell'anima, rappresenta Odino, la saggezza, l'eredità culturale. Credo che tutti avrebbero bisogno di conoscere veramente sé stessi.

(parole di Grutle Kjellson)

Enslaved
From Norvegia

Discography
1994 - Vikingligr Veldi
1994 - Frost
1997 - Eld
1998 - Blodhemn
2000 - Mardraum - Beyond the Within
2001 - Monumension
2003 - Below the Lights
2004 - Isa
2006 - Ruun
2008 - Vertebrae
2010 - Axioma Ethica Odini
2012 - RIITIIR
2015 - In Times
2017 - E
2020 -Utgard
2023 - Heimdal