Adesso che Warrel Dane e Jim Sheppard sono tornati a concentrarsi sui Sanctuary un disco come ‘Prophecies’ non potrà che solleticare il palato degli appassionati più feroci dei Nevermore. Il mix tra thrash, progressive e, nello specifico, metal estremo di scuola europea è confezionato dai transalpini con suoni pressocché perfetti ed un ottimo cantato che spesso fa la differenza. Al di là della bellissima copertina, molto dark e non certo ordinaria, e delle omnie referenze a ‘Dreaming Neon Black’ o ‘Dead Heart In A Dead World’, i Dead Season puntano infatti su stacchi ritmici potenti e alternanza tra growl, scream e clean vocals senza mai cadere in confusione o mettere troppa carne al fuoco. ‘Blood Links Alienation’ e ‘Prohibition Of God’ sono due eccellenti esempi di quello in cui vi imbatterete acquistando ‘Prophecies’ ma forse gli apici sono da ricondurre alla monolitica ‘Ministry Of Truth’ ed alla suite finale ‘The Dissident’ nella quale il batterista Grégoire Galichet ed il frontman Julien Jacquemond danno il meglio. Adesso toccherà ai Dead Season, con le prossime performance dal vivo, dimostrare di valere un posto importante nello scenario internazionale.