Ricordo quasi fosse adesso la prima volta che ho visto Melkorka Sigríður Magnúsdóttir dal vivo. Ero all’Iceland Airwaves, esausto dopo un’intera giornata di concerti e cercavo un attimo di quiete e mi sono ritrovato in una delle immense sale dell’Harpa. Distratto da quello succedeva sul palco, ho cominciato a seguire mentalmente i lascivi beat electro pop che provenivano dall’impianto e dopo qualche secondo non ho potuto che mettere gli occhi sulla bellissima performer islandese. Solo in seguito ho scoperto che dietro a quei beat c’era Árni Rúnar Hlöðverssson degli FM Belfast, altro collettivo sorprendente che da noi verrebbe sbeffeggiato e nel Nord Europa riempe i palazzetti, e compreso che il concept era molto più profondo di quanto potessi inizialmente credere. La proposta di Milkywhale è puro intrattenimento. Aspettatevi balli esagitati, coreografie improbabili, pop art, dance e coretti da stadio ma sono la fascinazione per gli anni ottanta e il talento da attrice consumata della ragazza a spingere il materiale su vette inattese. ‘Birds Of Paradise’ e ‘Goodbye’ sono dei singoli pazzeschi ma forse è ‘Animal Kingdom’ il pezzo chiave di questo debutto perché più degli altri mette in luce la natura eclettica e colorata del duo. A novembre saprò dirvi di più sull’evoluzione del progetto in chiave live.