Un eccitante mix tra black metal atmosferico, prog, post rock e shoegaze per questa band tedesca che ha mutato forma e obiettivi dopo avere aggiunto alla line-up un secondo chitarrista ed un batterista, entrambi provenienti dai Thränenkind. Tale scelta, sicuramente propedeutica per un'attività live più consistente, ha chiaramente condizionato il leader Eklatanz al momento di completare le undici tracce che seguono di sei anni l’omonimo debutto. La copertina di Fursy Teyssier (Les Discrets) e Metastazis (Anathema, As I Lay Dying) ben riflette un concept ispirato al ciclo della vita, alla morte ed alla resurrezione. Neige degli Alcest si è occupato di alcune guest vocals ed in scaletta troverete pezzi di spessore come ‘The White’ e ‘Fading With The Grey’, alternati a strumentali (‘My Dreams Are Lights In The Sky’), interludi atmosferici (‘XIX XXI XIV’) e improvvisi squarci di luce dopo la tempesta (‘Golden Dust’ e ‘Laniakea Dances (Soleils Couchants)’). Un ottimo secondo album che merita la vostra fiducia ma se gli Heretoir vorranno raggiungere le vette espressive delle loro icone sarà necessario rendere il proprio songwriting meno derivativo.