La formula basso-batteria è sempre più trendy e continuano ad uscire dischi su dischi che propongono tale soluzione in modalità più o meno simili. La “singolarità” dei francesi, non certo quella gravitazionale benintesa nel titolo, è quella di sapersi distinguere in questo scenario con un full lenght solido e divertente che segue la pubblicazione di tre mini, ‘2 Guys 1 CPU’ di cinque anni fa ed i più recenti ‘Transhuman Fever’ e ‘T.E.R.’. Il mix tra math rock e elettronica a tratti si rivela irresistibile, le orchestrazioni sono assolutamente folli e la voce di Xavier Leloux spezza la tensione strumentale invitando l’ascoltatore a danzare e lasciarsi andare ad una sorta di trance ipnotica generata dallo stereo. La scaletta è stata perfezionata al Lockgroove Studio e poi mixata da Vincent Pereira aka PANDA, che ha puntato soprattutto sul suono angolare della batteria di Pierre Level. ‘We Want More’, la title track e la versione acustica di ‘T.E.R.’. Difficilmente i Margaret Catcher faranno la storia della musica ma di sicuro ‘Singularity’ è un disco divertente, un po' malato, pazzo e fuori controllo ma soprattutto diverso da tutto ciò che si sente in giro.