Sinceramente non so quanto abbia pagato la scelta di pubblicare due volumi a distanza di circa sei mesi ma la consistenza del materiale dei Sixx:A.M. continua ad essere piuttosto buona, così come le loro performance dal vivo, a dispetto di chi non prevedeva una lunga durata per il progetto. Dopo le preghiere per i dannati è venuto il momento di omaggiare i beati, giocando un po' con le figure di duri di Nikki Sixx e DJ Ashba. Il cardine dell’album è però sempre James Michael che in termini vocali non ha nulla da invidiare ai migliori frontman in circolazione e dal punto di vista della produzione offre un contributo importante. Dopo diversi anni anche lui ha compreso qual è il suo ruolo e preso confidenza con la dimensione live e la convivenza con due artisti egocentrici e talentuosi come lo storico bassista dei Mötley Crüe e l’ex chitarrista dei Guns n’ Roses. I pezzi migliori del lotto sono ‘The Devil’s Coming’ e ‘That’s Gonna Leave A Scar’, che riprende in parte il concept di ‘This Is Gonna Hurt’, ma in scaletta trova posto anche l’interessante strumentale ‘Catacombs’, la cover di ‘Without You’ dei Badfinger e l’omaggio ai Queen di ‘Riot In My Head’. Decisamente più scontate ‘We Will Not Go Quietly’ e ‘Wolf At Your Door’ e del tutto inutile la ballata ‘Maybe It’s Time’ che sa tanto di forzatura.