Vengono da Los Angeles ma sono mezzi coreani, un tempo si chiamavano Monsters Calling Home ma in pochi si curavano di loro. Adesso, con questo secondo album, i Run River North rischiano veramente di diventare un caso internazionale. Nel singolo ‘Run Or Hide’, impreziosito dal geniale video di Daniel Carberry, Alex Hwang grida di avere cambiato idea milioni di volte ma in realtà i ragazzi hanno una visione solida e precisa di quello che deve essere la loro musica ovvero un indie rock moderno, energico e ricco di ritornelli e disegni armonici vincenti. Qualcuno penserà subito ai Mumford And Sons, altri a Of Monsters And Men e The Head And The Heart, altri ancora, magari ascoltando il coro lascivo di ‘Can’t Come Down’, agli Arcade Fire. Fin dai primi minuti ‘Drinking From A Salt Pond’ appare decisamente più maturo e collaborativo rispetto al suo predecessore, la produzione di Lars Stalfors è eccellente e i violini di Daniel Chae e Jennifer Rim si intrecciano a meraviglia col resto del tessuto strumentale. ‘Ghost’ è forse l’episodio più pop dell’intera scaletta, ‘Winter Wind’ quello più emotivo e ‘Pretender’ un probabile inno dal vivo per i tour che verranno. Un altro video di spessore e potremmo trovarceli un po' ovunque.