Ogni tanto da New Orleans si erge un polverone sludge e sappiamo che si tratta dei Crowbar. Per troppo tempo passati in secondo piano rispetto a EyeHateGod e Down, i responsabili di titoli come 'Time Heals Nothing' e 'Odd Fellows Rest' si rifanno sotto con dieci tracce che guardano con un animo nostalgico ad altre pietre miliari della loro carriera come 'Crowbar' e 'Broken Glass'. I suoni sono quelli, resi un po' più moderni dal mixaggio tagliente che esalta la natura selvaggia della title track, e la copertina di Eliran Kantor mette in evidenza lo spirito occulto di Kirk Windstein e compagni. 'The Serpent Only Lies' segna il ritorno nei ranghi del bassista Todd Strange e il cosiddetto Sexy T in un paio di frangenti regala buoni numeri ma sono le chitarre a ritagliarsi quasi sempre il ruolo di protagoniste. Dietro a quei riff rocciosi c'è attitudine vera, ripulsione per qualsiasi tipo di compromesso e accettazione del fatto che con questo genere di soldi non se ne faranno mai molti. Nonostante tale consapevolezza i Crowbar sono sempre qui e non vedono l'ora di farci ascoltare pezzi come 'Falling While Rising', 'Plasmic And Pur' e 'I Am The Storm' dal vivo. Da parte nostra non ci faremo trovare impreparati.