-Core
Fix Idé
TID
The Sign Records
Pubblicato il 29/09/2016 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Bom Shiva
2. Dumhetens gudinna
3. Aurora Surrealis
4. Solens nya namn
5. Demimond
6. Nadir
Songs
1. Bom Shiva
2. Dumhetens gudinna
3. Aurora Surrealis
4. Solens nya namn
5. Demimond
6. Nadir

Succedono strane cose tra Linköping e Stoccolma. Poco più di cento miglia, musicisti che vanno e che vengono, una scena heavy che cresce in silenzio per lustri e dal nulla genera band grandiose. Improvvisamente si comincia a parlare di Roswell, Subvision, Magna Carta Cartel e Repugnant. Soprattutto si comincia a parlare dei Ghost che poi, sapete tutti, sono entrati nella storia con tre album insuperabili come ‘Opus Eponymous’, ‘Infestissumam’ e ‘Meloria’. Il legame con la capitale svedese è mantenuto da Tobias Forge, in quel caso con lo pseudonimo di Mary Goore, che entra ed esce dagli sfortunati Crashdïet. Sfortunati perché all’apice della loro carriera, quando il loro sleaze metal avrebbe potuto davvero trovare proseliti all’estero, hanno perduto Dave Lepard, frontman dai lunghi capelli biondi suicidatosi a venticinque anni a causa di una profonda depressione, provocata dal pesante uso di sostanze stupefacenti. Una morte che ancora non è scivolata via dalla testa di questi musicisti che vanno e vengono da Linköping e Stoccolma, esattamente come quella di Selim Lemouchi dei Devil’s Blood. È sufficiente girare su internet per trovare decine di articoli, immagini e singole considerazioni sul fatto che Tobias Forge e Papa Emeritus III siano la stessa persona ed un altro aspetto che lega i Tid con i Ghost è Niels Nielsen dei Dead Soul, che si è occupato della registrazione e del mixaggio di questa fantastiche canzoni. Poco serve in questo momento scadere in pettegolezzi o allusioni inneggianti a chissà quali conoscenze perché quello che conta sul serio è la musica. E che musica ragazzi. I Tid avevano già pubblicato due magnifici ep in passato, tra l’altro scaricabili gratuitamente dal loro sito ufficiale, ma adesso se ne escono con un altro lavoro in studio sensazionale e totalmente inclassificabile. Qualcuno parlerà di progressive, altri di post metal, ho sentito associare ai Ghost anche il termine adult rock e varrebbe anche in questo caso. Satanismo o meno. Quello che conta sul serio è la musica dicevamo e ‘Fix Idé’ lascia atterriti per la sua bellezza e la sua purezza. L’ascoltatore viene introdotto in un’atmosfera sci-fi e tetra da un synth selvaggio e un beat lascivo. Pochi secondi e parte il riff sporchissimo di ‘Dumhetens Gudinna’, un altro beat stavolta quasi dance ed un cantato che passa dal melodico al cavernoso con facilità innata. Al microfono troviamo Claudio Marino, ex Roswell e autore di grafiche e video proprio per i Ghost, che trasmette all’intera scaletta un mantra oscuro e diabolico. Dalla foschia impenetrabile emerge uno dei pezzi più spettacolari che abbia sentito in tutta la mia vita ovvero ‘Aurora Surrealis’, un monumento all’elettronica nordica, al metal estremo, al prog ed a tutto ciò che viene catalogato arte contemporanea. Nel clip ispirato a John Bauer ed una manciata di pellicole della nostra adolescenza, si cela la vera essenza dei Tid, lirica e sonora, traducibile per noi mortali in una pomposità atroce da sopportare ed un continuo richiamo al signore malvagio che ci osserva dall’alto. Se ‘Bortom Inom’ e ‘Giv Akt’ vi avevano ammaliato saprete già cosa vi starà per accadere. Se non eravate a conoscenza della loro esistenza è venuto il momento di rimediare e godere dell’immensità artistica del progetto. Di colpo i vecchi dischi di Samael e Emperor vi torneranno in mente insieme ad eminenze quali Behemoth e Paradise Lost. Il guitar work di Simon Söderberg e Martin Persner – entrambi ex Roswell, Magna Carta Cartel e Subvision - è gigantesco e la violenza subliminale trasmessa con ‘Solens Nya Namn’ oppure i fraseggi melodici di ‘Demimond’ basterebbero a testimoniarlo. Arvid Persner è una sentenza dietro le pelli e Björn Nilsson si interfaccia con lui come un fratello completando una sezione rimica che permette di variare agilmente lo spettro dinamico a seconda che i Tid eseguano un rituale apocalittico o preferiscano tratteggiare la colonna sonora dei propri incubi. Nulla è previsto da un copione prestabilito, anche se la teatralità cosmica della band potrebbero fare credere il contrario, e la speranza è che un tour possa permetterci di ascoltare queste canzoni dal vivo. Il tempo è divino e ci darà tutte le risposte che vogliamo. 

 

TID
From Svezia

Discography
Bortom Inom 2007
Giv Akt 2010
Fix Idé 2016