La scintilla è un particolare effetto luminoso che corrisponde alla creazione di una "scia luminosa" che si genera e scompare in tempi brevissimi. Può nascere da fenomeni chimici, ottici oppure nella nostra testa ed in questo caso è correlata ad un complesso intreccio di emozioni, ambizioni e sogni. 'Scintilla' è anche il nuovo album dei Nosound, un album che scrive una pagina importante di storia della musica italiana, un capolavoro dei nostri tempi. Potrei mettermi ad elencare i meriti che ha avuto in questi anni Giancarlo Erra nell'esportare in terra inglese un suono capace di imporsi a livello internazionale ed abbattere qualunque limite stilistico. In questo frangente i Nosound sono forse il gruppo che incarna al meglio la definizione di post-progressive tanto reclamata dagli uffici della Kscope. Fare meglio di 'Aftertoughts' non era semplice e l'opera di rimasterizzazione di 'Lightdark' è servita a Giancarlo Erra per rilanciare con ulteriore coraggio un progetto che ormai da anni ci rappresenta al meglio nello scenario post progressive internazionale. Il primo impatto con 'Scintilla' è quello con un lavoro in studio ricercato e curato anche nel minimo dettaglio, ricco di ospiti di rilievo e quindi più aperto al confronto rispetto al passato. Limitare l'enfasi alla partecipazione di Vincent Cavanagh degli Anathema, nelle dilatate 'In Celebration Of Life' e 'The Perfect Wife', e Andrea Chimenti, di recente tornato sul mercato con 'Yuri' e superbo in 'Sogno E Incendio', o ancora della violoncellista Marianne De Chastelaine, sarebbe però un errore perché in tal modo si finirebbe per trascurare il profondo legame tra le canzoni e l'origine di un concept che proviene dal passato. In fase di intervista l'autore ha infatti sottolineato il legame emotivo sussistente con pezzi malinconici quali 'Short Story' e 'Emily'. Nello specifico è stato probabilmente raggiunto il punto più alto di sempre in ambito artistico e la visione è stata arricchita con arrangiamenti adulti – impreziositi dal violoncello di Marianne De Chastelaine - retaggi shoegaze, un'interpretazione moderna del post rock e passaggi dotati di eccezionale fervore cinematico. Prosegue nella sua mente il gioco di luci e ombre degli esordi ma nel contempo l'ispirazione nasce da sconvolgimenti personali e dal desiderio di cambiamento con squarci melodici che solo i più grandi riescono a regalare. 'Last Lunch' e 'Love Is Forever' sono altre gemme incastonate in una scaletta che rasenta la perfezione e si chiude con i sei minuti solenni della title track. A questo punto è lecito pretendere un tour importante che possa finalmente consacrare in giro per il mondo un'esperienza sonora così avvincente.