Un disco piuttosto noioso quello con cui la storica band originaria della Bay Area torna sul mercato a tre anni di distanza da 'Electric Punishment'. L'album è stato registrato ai Trident Studios di Pacheco sotto la supervisione di Juan Urteaga (Machine Head, Exodus) e tra gli ospiti troviamo Brad Gillis (Night Ranger, Ozzy Osbourne) e Steve Smyth (Nevermore, Testament). L'impressione è che stavolta si sia voluto anticipare troppo i tempi perché una buona metà della scaletta è costituita da soluzioni ripetitive e parti vocali con le quali Nick Holleman non riesce mai ad eguagliare Carl Albert. 'Life For Life' sembra un pezzo degli ultimi Flotsam And Jetsam, quelli stanchi e ormai destinati a passare inosservati sulle riviste specializzate, 'Every Blessing Is A Curse' uno scarto degli Overkill e lo stesso singolo 'Take It Or Leave It' non appare certo trascendentale. Solamente 'Chasing The Priest' e riesce a riportare alla mente il magistrale 'Digital Dictator' mentre il resto della scaletta tenta di emulare i risultati raggiunti con 'Razorback Killers' e il precedente full lenght senza riuscirvi e la prova superba di Larry Howe dietro alle pelli oppure i crediti non bastano a tenere in piedi la baracca.