Non solo l'opera degli americani non sfigura affatto nel ricco catalogo della Season Of Mist ma 'Existence Is Horror' si candida con autorevolezza come una delle release dell'anno dell'etichetta francese. L'artwork di Paolo Girardi (Manilla Road, Inquisition) svela al mondo dieci tracce che navigano a vista tra black metal, doom e sludgecore disegnando atmosfere evocative e spettrali lungo il loro percorso. Rispetto ai This Gift Is A Curse il suono dei The Lion's Daughter è più sporco e corrosivo, prodotto alla grande da Sanford Parker e reminiscente senza vergogna di Lesbian e Neurosis. La batteria di Erik Ramsier sembra dovere esplodere da un istante all'altro e al suo fianco il cantante-chitarrista Rick Giordano ed il bassista Scott Fogelbach si muovono quasi nulla fosse. Come se la nostra buia esistenza stesse davvero per cessare. 'Phobetor' e 'Mass Green Extinctus' sono i pezzi più legati al debutto 'Shame On Us All', 'Nothing Lies Ahead' forse il più sperimentale del lotto mentre 'A Cursed Black End' cita pesantemente i primi Anathema riallacciandosi per un attimo alla collaborazione con gli Indian Blanket. Molti di voi però amano la musica live, il metal estremo trucido e sudicio fino al midollo. Ad accontentarli due pezzi roventi come 'Dog Shaped Man' e 'They're Already Inside'.