Ascoltare un album di Jem Godfrey è sempre un piacere considerate le sue doti di produttore. Ancora una volta, col suo progetto che tanto ha fatto discutere in ambiente prog, ha voluto sperimentare un nuovo approccio compositivo col risultato che 'Falling Satellites' si differenzia non poco dal capolavoro 'Milliontown' e dal secondo full lenght 'Experiments In Mass Appeal', vecchio ormai di otto anni. Compararli è sbagliato quanto inevitabile e un grado di selezione potrebbe essere l'ingresso in line-up di Nathan King, bassista dei Level 42, e Craig Blundell, giovane drummer già alla corte di Steven Wilson, che affiancano John Mitchell degli It Bites. C'è da dire poi che 'Falling Satellites' è nettamente il lavoro più pop tra quelli pubblicati a nome Frost* ma non appare certo casuale visto il numero impressionante di celebrità lanciate da Jem Godfrey nella sua lunga carriera. 'Towerblock' gode di un robusto impianto di elettronica, 'Numbers' e 'Lights Out' rappresentano una sorta di introduzione per la spettacolare 'Heartstrings' che apre una suite di trenta minuti denominata 'Sunlight' in cui mette mano anche Joe Satriani, semplicemente da brividi. Soprattutto il passaggio tra la crimsoniana 'The Raging Against The Dying Of The Light Blues' e l'intricata 'Nice Day For It' farà felice gli intenditori che nutrono passione per le trame strumentali più prog e tecniche.