Anche il pianista islandese, metà dei Kiasmos assieme al produttore Janus Rasmussen, ha partecipato alla serie di mix che in passato aveva visto protagonisti Nils Frahm, Jon Hopkins, Belle And Sebastian e Four Tet. Nell'elenco delle diciotto tracce spiccano celebrità come Samaris, Rival Consoles, James Blake e lo stesso Kieran Hebden (remixato da Jamie xx) ma non sono tanto i nomi a fare la differenza tanto la fluidità con cui stili anche molto diversi tra loro convivono nel mirabile flusso sonoro. In questo Ólafur Arnalds è veramente geniale e, una volta assorbiti per due o tre ascolti dal potere cinematico complessivo della release, vi sarà possibile analizzare qualche dettaglio in più e scoprire le gemme nascoste dell'opera. Tra queste la sorprendente rilettura di 'Say My Name' delle Destiny Child con Arnór Dan degli Agent Fresco, il post dubstep dei Koreless ('Last Remnants'), la techno angolare dei Kiasmos ('Orgoned') e le meraviglie prodotte da Julianna Barwick ('Forever') e Hjaltalín ('Etheral'). Da segnalare anche la presenza di quella che ormai è una coppia fissa ovvero Sarah Neufeld degli Arcade Fire e Colin Stetson ('And Still They Move') mentre tra le esclusive troviamo lo strumentale 'How Did I Get Here' degli Odesza, 'RGB' e ' Kinesthesia I'.