Dopo l'eccellente ritorno degli El Caco e dei Bombus è il turno di un'altra formazione scandinava che si muove in ambito stoner e non ha proprio nulla da invidiare ai colleghi strapompati americani. Questa bizzarra orchestra originaria di Borlänge non è certo alle prime mosse eppure finora non ha ottenuto il riscontro che avrebbe meritato. Potrebbe riuscirci con 'The Machine, The Devil & The Dope' che da solo vale 'Sweet Mississippi Deal' e 'Salvation' messi insieme. La produzione di Jonas Kjellgren (Scar Symmetry, Carnal Forge) e l'accattivante artwork di Per Wiberg (Opeth, Spiritual Beggars, Arch Enemy) giocano a favore della release ma è il songwriting a fare la differenza per quaranta minuti di terapia sonora. Classic rockers e seguaci dei Kyuss sono avvisati e le iniziali 'The Fever' e 'Welcome Home' non mancheranno di scatenare entusiasmo. Mr. Pillow picchia duro sulle pelli, le chitarre di Snicken e Mike piombano sull'ascoltatore, 'Into The Fire' trasporterà l'atmosfera bollente del deserto nelle vostre abitazioni mentre 'Superior #1' e 'I, The Servant' elevano la componente psichedelica. 'Don't Blame The Demons' e la chiusura servita con 'On A Program' e la title track riportano invece alla mente il full lenght precedente con tanto di visioni zeppeliniane e sabbathiane di contorno.