-Core
Terminal Redux
Vektor
Earache Records
Pubblicato il 05/05/2016 da Lorenzo Becciani
Songs
01. Charging the Void
02. Cygnus Terminal
03. Liquid Crystal Disease
04. Mountains Above the Sun
05. Ultimate Artificer
06. Pteropticon
07. Psychotropia
08. Pillars of Sand
09. Collapse
10. Recharging the Void
Songs
01. Charging the Void
02. Cygnus Terminal
03. Liquid Crystal Disease
04. Mountains Above the Sun
05. Ultimate Artificer
06. Pteropticon
07. Psychotropia
08. Pillars of Sand
09. Collapse
10. Recharging the Void

Non potrò mai dimenticare quello che provai quando ascoltai per la prima volta 'Black Future'. Sobbalzai, saltai per aria come nei classici flyer che circolavano nel periodo della mia adolescenza in cui il tipico metallaro borchiato veniva travolto dal volume dei Marshall. Rimasi a bocca aperta. In pochi giorni imparai a memoria quel materiale stellare che recuperava l'urgenza di Voivod e Nuclear Assault e dava atto di una maturità tecnico-compositiva disarmante. Credo che quell'anno non ci fu una sola rivista specializzata che non mise i Vektor nelle playlist di settore ed il successivo 'Outer Isolation' – richiamato in maniera palese con 'Ultimate Artificer' - non ha fatto altro che confermare la bravura degli americani e la loro marcata predisposizione verso la cultura sci-fi ed il revival thrash. Adesso, dopo un lungo periodo di silenzio, nel quale però la band ha continuato a spaccare il culo un pò a tutti dal vivo, 'Terminal Redux' riesce addirittura a spingersi più in alto con un concept, illustrato magnificamente da Adam Burke, che si basa sulla vita e la morte e si dipana alla maniera di '2112' dei Rush. La componente prog è ancora più accentuata rispetto al passato –soprattutto in 'Liquid Crystal Disease' - e dei presenti settantatre minuti non ce ne sarà uno soltanto che scorrerà via indifferente o non catalizzerà la vostra attenzione. Aspettatevi una tonnellata di riff, assoli lancinanti, stacchi ritmici da perderci la testa e anche una pseudo-ballata in chiave anni ottanta, 'Collapse', che conferma la volontà di evolversi dei musicisti in questione e quanto la loro ispirazione sia legata anche alla discografia dei Metallica. David Di Santo è sempre il responsabile di musica e liriche ed il fatto che abbia deciso di iniziare l'album con i nove minuti di 'Charging The Void' è un segno inconfutabile della sua attitudine e di come i Vektor desiderano muoversi nel panorama metal attuale. I cambi di tempo sono ferali, quasi black metal, e la melodia che si cela sotto ad un livello di aggressività spaventoso è di quelle che si appiccicano in testa e non ti lasciano più. L'attesa spasmodica che ha accompagnato l'uscita di 'Terminal Redux' viene poi ripagata, oltre che da una storia avvincente e ricca di sfumature intelligenti, da pezzi quali 'Pteropticon' e 'Psychotropia' che sbaragliano la concorrenza con un impatto deflagrante e dinamiche mostruose. In 'Pillars Of Sand' emergono le linee di basso di Frank Chin e anche Blake Anderson conferma di essere uno dei migliori drummer in circolazione. Non fosse sufficiente, la band lascia cadere il sipario solo dopo i tredici minuti di 'Recharghing The Void'. Bollente psichedelia e epicità a livelli stellari che alimenteranno immediati confronti con le recenti release di Megadeth, Death Angel e ancora Slayer anche se ormai vecchia di quasi un anno. A questo punto non siamo più al cospetto di una novità o rivelazione. I Vektor meritano di essere collocati tra le più grandi formazioni thrash dell'era moderna e, nei prossimi mesi, ritengo improbabile che la loro terza fatica in studio venga superata da qualcos'altro.  

 

Vektor
From USA

Discography
Black Future (2009)
Outer Isolation (2011)
Terminal Redux (2016)