In attesa di ascoltare il successore di 'Piramida' gli Efterklang si riaffacciano sul mercato con questo progetto che vede la collaborazione con il percussionista finlandese Tatu Rönkkö, famoso per le sue escursioni jazz e la presenza in Elifantree e Orkesteri Liikkuvat Pilvet. Ancora una volta i danesi, per chi scrive secondi solo ai Sigur Rós e Godspeed You! Black Emperor in quanto ad interpretazione del post rock moderno, stupiscono con la classe che viene loro riconosciuta da anni ponendo l'accento su una riflessione più cosmopolita e multiculturale del messaggio sonoro. La struttura di 'ii' è stata infatti definita in più luoghi - oltre alla terra madre di Ronkko a Berlino, Istanbul e Madeira – e da ognuno di quei posti sono state prese in prestito influenze differenti. Non solo, i Liima si sono esibiti in ciascuna delle “residenze” presentando al pubblico le canzoni appena composte. Un modo per interagire e autostimolarsi che è alla base di un songwriting leggiadro e ammaliante. I synth dominano, illuminano paesaggi sconosciuti e poi improvvisamente abbassano le luci e costruiscono atmosfere claustrofobiche e distopiche. Le citazioni sono cospicue, si va dai Pink Floyd agli Animal Collective, ma la scaletta è una continua sorpresa con tracce come 'Amerika' e 'Roger Waters' che lasciano atterriti per la loro immediatezza, a dispetto di trame strumentali alquanto complesse, ed altri quali la cupa 'Woods' o 'You Stayed in Touch with the Wrong Guy' che ci ricordano la profondità del songwriting di Mads Brauer, Casper Clausen e Rasmus Stolberg. Una piccola gemma che non deve mancare nella vostra collezione e che mi auguro ottenga un riscontro tale da costringere gli autori ad allargare ulteriormente il concept.