Una mezz'ora di sperimentazione tra post hardcore, screamo e noise per la formazione californiana giunta al quinto lavoro in studio. Di queste dieci tracce possiamo affermare che una buona metà è esplicativa di quanto pubblicato fino adesso e l'altra metà raggiunge vette mai sfiorate in passato. In questo senso ciascun passaggio si distingue per personalità e contenuto dai restanti ma questo non finisce mai per inficiare la compattezza della scaletta garantita da una innata violenza fisica e verbale. Addirittura affiorano sfumature jazz tra una scarica adrenalinica e l'altra. A chi ancora non conoscesse i Loma Prieta consiglierei di farsi un giro con 'Black Square' e 'More Perfect' per rendersi conto della loro disarmante carica adrenalinica e di come il mosaico di intrecci sonori si componga, si deframmenti e si ricomponga da capo secondo l'estro degli autori. La produzione di Jack Shirley, un nome su tutti Deafheaven, esalta soprattutto gli arrangiamenti più essenziali, trasmettendo efficacia live e spingendo l'ascoltatore ad affrontare un viaggio complesso ma ricco di frammenti melodici di caratura superiore alla media ('Love', 'Nostalgia'). Disumani i sei minuti conclusivi di 'Satellite' che da soli spiegano il supporto di un'etichetta elitaria come la Deathwish Inc. orgogliosa di possedere nomi del calibro di Converge, Death Index e Cold Cave nel proprio catalogo.