Un tuffo negli anni novanta insieme all’istrionico Whitfield Crane che ha riportato in vita la sua creatura riproponendola nei negozi con un full lenght sulla falsa riga di ‘America's Least Wanted’ e ‘Menace To Sobriety’. Visto il momento attuale del mercato non credo che ci siano grandi aspettative commerciali su questo album ma è sorprendente constatare come alcuni pezzi mostrino la freschezza e l’attitudine scanzonata di quei tempi. I chitarristi Klaus Eichstadt e Dave Fortman, adesso acclamato producer, fanno capire di essere ancora affiatati ed il fenomenale batterista Shannon Larkin, anche nei Godsmack, completa una sezione ritmica di prima categoria con Cordell Crockett. Le iniziali ‘Hell Ain’t Hard To Find’ e ‘Let The Record Play’ sono perfette per riappropriarsi dell’hard rock radiofonico degli Ugly Kid Joe. In seguito quel livello di immediatezza non viene più raggiunto ma la scaletta presenta in ogni caso una discreta ballata come ‘Mirror The Man’, dove il frontman dimostra di sapere anche cantare, e può vantare la collaborazione di Phil Campbell dei Motörhead – in tre pezzi tra cui la cover di ‘Ace Of Spades’ – e Dallas Frasca, per la rilettura di ‘Papa Was A Rolling Stone’. Non male considerato la pochezza di ‘Stairway To Hell’ che aveva fatto pensare al peggio.