Una sfilza di celebrità per uno dei dischi più inutili della storia del metal. Mi vengono in mente alcune di quelle raccolte che le etichette realizzavano, soprattutto negli anni novanta, a scopo promozionale oppure certe colonne sonore compilate senza il minimo filo logico quando andava di modo pubblicarle. L’idea è partita da Mark Menghi che ha voluto al suo fianco leggende come Mike Portnoy (Dream Theater, OSI), David Ellefson (Megadeth) e Alex Skolnick (Testament) oltre ad un numero esagerato di ospiti illustri. Gli unici momenti passabili sono però ‘Gift Of Pain’ che vedono la presenza di Randall Blythe dei Lamb Of God e Gary Holt degli Slayer e ‘Dying Song’ canzone che evoca 'The Great Southern Trendkill' dei Pantera ed infatti è impreziosita dal cantato di Phil Anselmo. Il resto del materiale è di una boriosità allucinante con citazioni inique e personaggi del calibro di Charlie Benante, Chuck Billy, Ron “Bumblefoot” Thal, Phil Demmel, Jamey Jasta, Troy Sanders e Andreas Kisser utilizzate come comparse quasi fossimo al cospetto di una cover band. Un peccato anche perché un duetto come quello tra Mark Osegueda dei Death Angel e Cristina Scabbia dei Lacuna Coil avrebbe potuto essere molto interessante. ‘Metal Allegiance’ è invece una mera operazione commerciale che lascia l’amaro in bocca.