-Core
Circe
AA.VV.
Krunk
Pubblicato il 14/09/2015 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Ladies and Gentleman, Boys and Girls
2. Lila
3. Hyperbole
4. Torture
5. The Eternal Feminine
6. The Crown of Creation
7. Tko
8. Filadelfia (A tribute to Siggi Armann)
9. To Boris with Love
10. Liquid Bread & Circuses
11. Salire
12. Breakfast in the Himalayas
13. Wirewalker
14. Epilogue
Songs
1. Ladies and Gentleman, Boys and Girls
2. Lila
3. Hyperbole
4. Torture
5. The Eternal Feminine
6. The Crown of Creation
7. Tko
8. Filadelfia (A tribute to Siggi Armann)
9. To Boris with Love
10. Liquid Bread & Circuses
11. Salire
12. Breakfast in the Himalayas
13. Wirewalker
14. Epilogue

E' dai tempi di 'Ágætis Byrjun' e della gara che le major fecero per accaparrarsi i diritti dei Sigur Rós che sento una sola critica da parte del pubblico o degli addetti ai lavori al cospetto di una crescita esponenziale e del successo unanime dei loro lavori successivi. Quella critica concerne la perdita, almeno in parte, del carattere plumbeo e mistico delle atmosfere che caratterizzavano quel capolavoro in favore di un approccio più etereo e melodico catalogabile indecentemente come post rock. Un appunto al quale questo album darà una risposta forte. ‘Circe’ è un’opera strumentale di oltre settanta minuti che prende ispirazione da un archivio cinematografico di cento anni e si presta come colonna sonora di un documentario della BBC intitolato ‘The Show Of Shows’. Lo spettacolo degli spettacoli. Ed in questo caso lo spettacolo è offerto dal bassista Georg Holm e dal batterista Orri Páll Dýrason che definire polistrumentisti sarebbe quasi un’offesa. Al loro fianco trovano posto il compositore Hilmar Örn Hilmarsson – un pioniere dell’uso del computer nella musica contemporanea di cui vi consiglio i magnifici ‘Angels Of The Universe’ e ‘Stafnbúi’ – e del chitarrista live Kjartan Dagur Holm che ricordo nei For A Minor Reflection. Il mondo del circo si riflette in quattordici composizioni che sono quanto di più lontano da un mero esercizio di stile. Al contrario, senza la voce di Jón Þor Birgisson, si è cercato di trovare nell’elettronica un elemento di disturbo più forte rispetto alle digressioni strumentali di ‘Inni’ e ‘( )’. Episodi come ‘Lila’ e ‘The Crown Of Creation’ lasciano infatti immaginare sul serio quelle che erano le atrocità e le estremizzazioni delle esibizioni circensi di una volta con la radura lavica, che conosce bene chi ha visitato il loro paese, tutt’attorno. Semplicemente glaciale. Da segnalare il contributo del South Iceland Chamber Choir e l’omaggio a Siggi Armann, cantatutore scomparso cinque anni fa, in un contesto trascinante e mai scontato anche laddove le citazioni del passato appaiono evidenti.  

AA.VV.
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