-Core
Abyss
Chelsea Wolfe
Sargent House
Pubblicato il 07/08/2015 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Carrion Flowers
2. Iron Moon
3. Dragged Out
4. Maw
5. Grey Days
6. After the Fall
7. Crazy Love
8. Simple Death
9. Survive
10. Color of Blood
11. The Abyss
Songs
1. Carrion Flowers
2. Iron Moon
3. Dragged Out
4. Maw
5. Grey Days
6. After the Fall
7. Crazy Love
8. Simple Death
9. Survive
10. Color of Blood
11. The Abyss

Dopo essere rimasti piacevolmente sconvolti dall’esordio solista di Francesca Belmonte è venuto il momento di adagiarsi su un terreno ancora più scosceso e pericoloso. La paura di cadere è tanta ma vi assicuro che vale la pena correre il rischio. Le atmosfere care all’autrice di ‘The Grime And The Glow’ e ‘Pain Is Beauty’ sono quelle che caratterizzano ogni puntata di Penny Dreadful ovvero scenari decadenti, incubi e misteri di generazioni passate, tensioni non sempre spiegabili razionalmente e temi come fragilità, insicurezza e dipendenza. La figura dell’artista di Sacramento è pero’ ben diversa da quella di Eva Green e ‘Abyss’ si muove al limite tra sogno e realtà, tra consapevolezza del proprio fisico e totale subsconscio, tra influenze industrial e doom, drone e folk. Al suo fianco troviamo il polistrumentista Ben Chisholm ed il batterista Dylan Fujioka e contributi importanti sono arrivati da Ezra Bucjla e Mike Sullivan dei Russian Circles. In ogni caso la differenza l’ha fatta soprattutto John Congleton, in passato collaboratore di Marilyn Manson e Swans, che nel suo studio di Dallas ha saputo trasformare un flusso di suoni ipnotici in qualcosa di estremo, concreto e virale, vagamente collocabile in ambito dark. Lo splendido artwork di Henrik Uldalen descrive al meglio il messaggio esistenzialista e nichilista di alcuni passaggi ma poi è l’incedere armonico di singoli come ‘Carrion Flowers’, ‘Iron Moon’ e ‘Grey Days’ a scavare nella mente e lasciare il segno. L’abilità di Chelsea Wolfe nell’interagire col proprio pubblico è dimostrata dal successo che è riuscita a costruire tramite la rete ma questo terzo album si piazza veramente un gradino sopra i precedenti. Ogni sfumatura è curata come se non ci fossero più opportunità. Come se il mondo dovesse finire domani. Dalle tracce in apparenza minori si evince la grandezza della visione e poi improvvisamente, quando certi suoni cominciano ad entrarti dentro, si resta allibiti al cospetto della cupa realtà che ci viene prospettata. Le liriche si rifanno a futuri distopici, pop art e surrealismo. Citano ‘Ricordi, sogni, riflessioni’ di Carl Gustav Jung come il suicidio di Xu Lizhi, lavoratore cinese nella città di Shenzen, oppresso dalla pesantezza della vita di fabbrica. Orrori moderni. Cortocircuiti elettronici. Non commettete l’errore di pensare di avere compreso tutto perché ‘Simple Death’ e ‘Color Of Blood’ sapranno spiazzarvi di nuovo. Prima che la title track vi stringa la mano e vi accompagni lentamente verso la dissoluzione definitiva.

 

Chelsea Wolfe
From USA

Discography
The Grime And The Glow (2010)
Pain Is Beauty (2013)
Abyss (2015)
Hiss Spun (2017)