Sarà perchè ho letteralmente consumato ‘Allelujah! Don't Bend! Ascend!’ ma non sono ancora riuscito ad entrare in completa sintonia con questo nuovo lavoro in studio dei canadesi. Magari avrò bisogno un lasso maggiore di tempo anche se la differenza morfologica sussistente tra ‘Piss Crowns Are Trebled’ ed altri passaggi è chiaramente voluto e siamo al cospetto di una formazione che sa sempre come ergersi al di sopra di tutto. Di album post rock di questo spessore politico-compositivo se ne conta una manciata in un decennio ed ‘Asunder, Sweet And Other Distress’ risponde alle caratteristiche richieste dagli appassionati del genere e da chi li segue fin da ‘F? A? ?’ e ‘Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven’. Forse troppo. In passato i Godspeed You! Black Emperor non erano mai apparsi autocelebrativi ed in questo frangente un po’ lo sembrano. Soprattutto ad inizio album, prima che atmosfere dilatate più prossime al drone ambient si facciano largo nella sfera strumentale. Insieme a Greg Norman, il collettivo che può vantare tra le sue fila chitarristi come David Bryant, Efrim Menuck e Mike Moya ha registrato quattro tracce per un vinile singolo che non farà fatica ad accaparrarsi i primi posti nelle classifiche personali di fine anno. Per una volta però il mestiere supera il genio.