A poche settimane dall'uscita di 'Dawn Of The Nine' degli Unleashed viene immesso sul mercato un altro monumento alla vecchia scuola swedish death. Gli Entrails si sono formati agli albori degli anni novanta con l'intento di seguire le tracce di band come Dismember, Entombed e Grave. Il tentativo di dare alla luce un demo venne però vanificato e nel giro di poco la line-up si dissolse. Sei anni fa il quartetto si è rimesso in moto e dopo due album devoti al sostanziale recupero di vecchie canzoni ha finalmente ottenuto il contratto discografico che mancava per potere ricevere una meritata esposizione in tutto il mondo. Per Metal Blade è uscito prima il quadrato 'Raging Death' e adesso 'Obliteration' che per certi versi riassume il loro messaggio in poco più di quaranta minuti. Anche stavolta dietro alla console si è seduto Dan Swanö e si sente. Si sente eccome. A partire da 'No Cross Left Unturned', per passare dalle ferali 'Epitome Of Death' e 'Obliterate' ed infine concludere con la micidiale accoppiata 'Abyss Of Corpses' e 'Re-Animation Of The Dead', verrete investiti da un death marcio e truculento, magari non impeccabile tecnicamente ma di un'efficacia spaventosa. 'Beyond The Flesh' è probabilmente l'apice della release. Chitarre taglienti, prossime al black, il vocione di Joakim Svensson ed il drumming serrato di Adde Mitroulis in evidenza. Il frontman percuote le corde del basso quasi fosse un vichingo alle prese con una preda appena conquistata e le chitarre ritagliano risvolti melodici sorprendenti.