Un metal moderno e brutale ma ricco di referenze latine, parti progressive e chitarre acustiche. Questa la proposta dei brasiliani che concedono alle stampe un debutto fantastico avvalendosi delle superlative prestazioni di Kevin Talley, batterista che ha legato il suo nome a formazioni quali Six Feet Under, Suffocation, DevilDriver e Feared. La mente dietro al progetto è il chitarrista-cantante Alexandre Castellan che ha chiaramente subito l'influenza di masterpiece come 'Schizophrenia', 'Chaos A.D.' e 'Roots' dei Sepultura ma dimostra allo stesso tempo una passione notevole per l'approccio più elaborato e melodico di Sanctuary e Nevermore. Sebbene si tratti di un'autoproduzione, l'album si rivela una sorpresa dall'inizio alla fine. Alcuni pezzi come 'Mass Control', 'Infected' e la title track sorprendono per aggressività e compattezza, con un groove death impossibile da non assecondare fisicamente, mentre altri passaggi, mi vengono in mente 'Cosmogenesis' e 'Transmutation', mostrano una band pronta a rivolgere lo sguardo anche verso altri orizzonti artistici. La sezione ritmica viene completata dal bassista Hugo Machado, che risplende in 'Spread Of Hate' e 'Becoming Aware', ed il guitar work stellare. Per la stipula di un contratto di distribuzione internazionale non dovrebbe mancare molto.