Aspettavo al varco i tedeschi e non tanto per rimanere nelle ambientazioni belliche che tanto piacciono loro quanto perché il precedente 'Fin de Siècle' aveva scatenato in me emozioni violente. Anche stavolta la figura di Guglielmo II è centrale nel concept degli ex Membaris che oltre a riportarci agli inizi del secolo scorso hanno dedicato l'opera a tutte le vittime della megalomania di uno statista acceso sostenitore del militarismo e della tradizione monarchica prussiana. A 'Die Mensur' spetta il compito di introdurre l'ascoltatore nei meandri di un suono dove il black metal, sebbene nella sua versione più avanguardistica, si riflette in suoni spettrali, attività ludico-sessuali e depravazioni di ogni tipo.Gilles De Rais e O. definiscono la loro 'Femme Fatale' e poi dopo qualche decina di minuti citano 'Mata Hari' ed il suo ruolo di spia durante la Belle Epoque. La title track mantiene un solenne legame con il full lenght di debutto mentre le accoppiate 'In Stahlgewittern/Kein Schönerer Tod' e 'Ich-Zerfall/Der Letzte Ton' sfidano i vari Dødheimsgard, Solefald e Ulver su un territorio a loro assai caro. Il bizzarro artwork realizzato da Valnoir rende merito ad un album di ricerca storica ed elevato tenore sperimentale. Non certo musica facile ma l'arte è fatta di sfide mentali e fisiche.