Dopo sextape, deprecabili apparizioni televisive ed ingerenze in generi in cui aveva ben poco da dire Robert James Ritchie pareva avere esaurito totalmente la propria verve creativa. In quel senso credo che 'Rebel Soul' abbia rappresentato un punto di non ritorno e ripartire da zero non deve essere stato semplice nemmeno per una superstar. Per farlo nello studio di Nashville sono stati invitati i rockers di Austin The Band Of Heathens, autori dello splendido 'Sunday Morning Record', che lo hanno aiutato ad esaltare ancora di più le influenze country e hard rock. Di hip hop non c'è infatti traccia in 'First Kiss' ma la title track è il singolo migliore da tempo immemore ed il video è destinato a diventare un tormentone sulle emittenti televisive statunitensi. 'Good Times, Cheap Wine' è un gospel blues niente male, 'Ain't Enough Whiskey' il tipico boogie alla Aerosmith e 'Drinking Beer With Dad' una ballata capace di scaldare il cuore. Da una parte abbiamo il ricordo di un personaggio scomodo, che si è definito prima 'Cocky' ed in seguito 'Rock N Roll Jesus' ma che allo stesso tempo aveva saputo unire i fans dell'hip hop e quelli del classic rock sotto la stessa bandiera. Dall'altra un musicista maturo che dopo avere venduto oltre venticinque milioni di copie ha preso diverse cantonate ma ha saputo anche rimettersi in gioco con rinnovate ambizioni. 'First Kiss' non è certo l'album alternative rock che qualcuno avrebbe voluto ma un lavoro sincero, ricco di anthem e prodotto come dio comanda. I prossimi mesi ci diranno se il suo popolo sarà ancora pronto a cerebrarlo per le sue contaminazioni southern e quel patriottismo che accompagna le ottime 'One More Song' e 'Jesus And Bocephus' nonostante i difetti di pronuncia e la cattiva reputazione del Michigan. In fondo il sogno americano è sempre pronto ad essere riciclato.