Spesso quando scarto i promo arrivati in redazione il primo a finire nello stereo è quello con la copertina più accattivante e non ci sono dubbi sul fatto che l'artwork di 'Pansargryning', una specie di versione metallizzata dell'iconografia classica dei KMDFM, sia di presa immediata. Tempo qualche secondo e sono stato investito da un mix letale di industrial e metal con un roccioso cantato in svedese a rendere spigolosa la proposta. Un po' Rammstein, un po' Pantera, le canzoni scorrevano alimentando la curiosità su questo gruppo di Haparanda. A quel punto non ho resistito, ho controllato i crediti ed è spuntato Jonas Kjellgren, celebre per la militanza in Carnal Forge e Scar Symmetry ed affermato produttore nei Black Lounge Studios e recentemente nei The Abyss Studios di proprietà di Peter Tägtgren. Stavolta ha messo da parte la sua sette corde preferendo il basso. Al suo fianco troviamo il cantante e chitarrista Payre Hulkoffgarden, che può vantare esperienze con Winterlong e Viperine oltre a fare parte della line-up attuale della storica nwobhm band Atomkraft, ed il batterista Mattias 'Buffeln' Lind che assicura robustezza dietro le pelli. Il risultato è un album quasi volgare nel suo incedere, massivo, potente, scomodo, derivativo e non adatto alle femminucce. Rispetto ai tre lavori precedenti il predatore sembra avere acquisito consapevolezza nei propri mezzi e questo rende l'ascoltato ancora più divertente.