Un post hardcore dai forti accenti doom quello degli svizzeri che possono vantare un guitar work sinistro e di assoluto spessore. Sono proprio Pierre Carroz e Bertrand Pot a trascinare il resto del combo in un immaginario cerebrale ed oscuro che potrà trovare adepti sia nelle frange più intransigenti del metal sia in quelle più legate allo sludgecore di matrice europea. 'The Fall' e 'Glory North' sono le cancellate oltre le quali si profila la discesa negli abissi ed 'Inner Peace' il primo pezzo in cui si percepisce il notevole spettro di potenzialità che li contraddistingue. 'Northern Lights' e 'Sad Hill Part 1' coincidono con l'apice della release che nella seconda parte avverte un leggero calo di tensione con un paio di brani troppo derivativi. Il debutto è comunque di sicuro valore ed un maggiore budget potrebbe permettere di migliorare anche il contributo vocale di David Glassey che in fase di produzione è stato un po' penalizzato. L'attesa adesso è legata alle esibizioni dal vivo che ci diranno se gli Herod sono davvero in grado di ergersi nella melma di discepoli di Neurosis e Cult Of Luna. L'impressione è che possano farlo benissimo.