Più passa il tempo e più i newyorkesi si discostano dalla macchietta di 'Speaker Of The Dead' cercando di sviluppare un percorso personale nel movimento metalcore. Il divertimento è assicurato e chi consuma breakdown dalle prime ore del mattino non potrà che continuare ad amarli. Sono invece del parere che 'Eternal Enemies' segnerà una forte dimarcazione con coloro che li hanno sempre odiati e, come suggerisce il titolo, non smetterà di farlo di fronte a quindici brani ancora più irriverenti e spiazzanti. Il consiglio che rivolgo a tale fazione è quello di fare uno sforzo ed ascoltare con calma la produzione di Joey Sturgis e le sfumature che caratterizzano buona parte delle tracce. Questo perché forse per la prima volta ? sebbene anche 'Slave To The Game' presentasse alcuni sintomi di cambiamento ? la band ha fatto della sua idea di crossover una guida a livello compositivo. Se prima gli album degli Emmure suonavano volutamente confusi ed apparivano come una folle mix di generi inseriti a dispetto di qualunque logica, adesso siamo di fronte ad un concept ben preciso e gli effetti sono veramente letali. 'Nemesis', 'The Hang Up', 'A Gift A Curse' e pure il nuovo singolo 'Like LaMotta' costuiscono una parte iniziale da brividi. Molti si limiteranno a giudicare il testo di 'Bring A Gun To School' ma tra breakdown pompati alla millesima potenza, chitarre ribassate e stacchi vocali in cui Frank Palmeri cita con regolare frequenza Daryl Palumbo si ha la sensazione che finalmente qualcosa rimanga dentro. I riferimenti al mondo dei videogames e qualche passaggio più melodico come 'We Were Just Kids' completano un ascolto avvincente.