Roine Stolt continua a sorprenderci. La sua prolificità sembra non avere limiti e dopo aver supportato il ritorno sulle scene dei Kaipa e pubblicato pochi mesi fa ‘Wall Street Voodoo’ incontra ancora successo di critica e invidiabile ispirazione col nuovo album dei suoi Flower Kings. Le due facciate del complesso ‘Paradox Hotel’ rappresentano concettualmente una metafora della vita sulla terra con il chitarrista svedese impegnato a trasmutare i suoi sogni in passaggi strumentali fortemente legati a quegli anni settanta che ne hanno generato cultura musicale e passione. Il suo stile inconfondibile e un gusto stupefacente per gli arrangiamenti rendono questo intricato viaggio nei meandri della melodia e della musica progressiva avvincente e mai noioso nonostante la lunga durata. Ad accompagnarlo i soliti Tomas Bodin, Jonas Reingold e Hans Froberg, assieme al batterista Marcus Liliequist e al percussionista Hasse Bruniusson. ‘Monsters & Men’, ‘Touch My Heaven’ e la title track sono gioielli impedibili che lasceranno a bocca aperta anche coloro che seguono Stolt da diversi anni e sono ormai abituati al suo talento. Per i meno avveduti il mio consiglio è quello di assaporare questo disco a piccoli sorsi per poi immergersi totalmente in cotanto splendore architettonico.