-Core
Broken Hearts And Fallaparts
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Gain
Pubblicato il 01/02/2014 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Like A Pit Bull
2. Supercharged
3. Blood Red Lips
4. Hold On Buddy
5. Five Hours Of Nothing
6. Yeah Yeah Yeah
7. Suzi The Uzi
8. Hung Over In Hamburg
9. Get What You Deserve
10. The Crash
11. From The Gutter
12. Goodbye Copenhagen
Songs
1. Like A Pit Bull
2. Supercharged
3. Blood Red Lips
4. Hold On Buddy
5. Five Hours Of Nothing
6. Yeah Yeah Yeah
7. Suzi The Uzi
8. Hung Over In Hamburg
9. Get What You Deserve
10. The Crash
11. From The Gutter
12. Goodbye Copenhagen
Quante volte avete letto recensioni che non analizzano a fondo le trame dell'album e che si dilungano in discorsi generali che fanno poca chiarezza sul reale contenuto. Considerato l'elevato tasso tecnico della proposta in questione stavolta abbiamo pensato di redigere un track by track estensivo perché nessuno possa affermare di non essere stato avvisato. 'Broken Hearts And Fallaparts' parte fortissimo con 'Like A Pit Bull' che già dal titolo offre uno spaccato della potenza che la band riesce a produrre dal vivo. Segue la quadrata 'Supercharged' dove il riffing ed il vocione di Mikkel Neperus vengono rispettivamente moltiplicati di effetto e filtrati un po' come accadeva per i dischi di Soil e Godsmack ma anche su 'Subhuman Race' degli Skid Row. 'Blood Red Lips' è il singolo perfetto dopo 'That's How We Roll' ovvero un brano commerciale in grado di soddisfare i nostalgici della scena glam rock statunitense di fine anni ottanta ma anche tutti coloro sono posseduti dal germe dell'hard rock nordeuropeo. Visioni di Backyard Babies, Hellacopters, Mötley Crüe e Guns n' Roses si materializzeranno nella vostra testa mentre il frontman e Ralf Gyllenhammar si lanciano in uno dei ritornelli più epici degli ultimi tempi. 'Hold On Buddy' è il boogie perfetto per tagliare la tensione e cominciare a lasciarsi andare. 'Five Hours Of Nothing' è la 'Dead Horse' dei danesi. Un pezzo esplosivo in grado di sottolineare la caratura di Thomas Buchwald e nel quale spicca il contributo di Nicke Borg dei Backyard Babies. Il parallelo tra 'Thank You For The Demon' e 'Broken Hearts And Fallaparts' prosegue con 'Yeah Yeah Yeah' e pure in seguito con 'Get What You Deserve' ovvero due tracce che tradiscono influenze a stelle e strisce e potrebbero trasformarsi in ordigni ad orologeria. 'Suzi The Uzi' è il clamoroso incipit che marca a fuoco la seconda parte dell'album con Maria Berg dei Patjanka e Cecilie Maria dei Taras che sguazzano in mezzo a sei maschiacci sudati nel backstage più malfamato del mondo. Semplicemente irresistibile come del resto 'The Crash' che Ginger dei Wildhearts avrebbe inserito volentieri in 'Sensory Overdrive' di Michael Monroe. 'Hung Over In Hamburg' e 'Goodbye Copenhagen' sono il riflesso di una mentalità proiettata all?estero e vengono illuminate dalla produzione di Kristian Thomsen e dal mixaggio di un nome tutelare del settore come Tobias Lindell. Le alternative sono due. Correre ad acquistare questo album o rimanere dei perdenti per sempre.
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From Danimarca

Discography
Handgrenade Blues (2009)
That's How We Roll (2011)
Broken Hearts And Fallaparts (2014)
Real Machine (2018)