L'avere scelto di festeggiare il venticinquesimo anniversario all'umido di Manchester è testimonianza di quanto tenga a questa band che in un modo o nell'altro ha segnato la mia carriera di giornalista e illuminato la mia collezione di dischi. In pochi hanno saputo trasmettermi emozioni come Greg Mackintosh e Nick Holmes e ritrovarli in splendido stato di forma è davvero il regalo più bello che si possa ricevere. Dopo il tour celebrativo di 'Draconian Times' è venuto il momento di guardare ancora più indietro e riapprezzare la loro evoluzione dal doom death degli esordi al gothic metal passando per la trasformazione electropop di 'One Second' e 'Host'. L'inedito che apre le danze, 'Loneliness Remains', avrebbe potuto benissimo essere su 'Tragic Idol' e le cover di 'Never Take Me Alive' degli Spear Of Destiny e 'Missing' degli Everything But The Girl sono in linea con altre reprise che hanno fatto la storia. Seguono varie b-sides, come le intriganti 'Back On Disaster' e 'Godless', le versioni orchestrali di 'Last Regret' e 'Faith Divides Us ? Death Unites Us' ed infine le riletture aggiornate di 'Gothic' e 'Our Saviour'. Nonostante si tratti di una raccolta non c'è spazio per la mediocrità nella carriera degli inglesi.