Dopo la ristampa di 'The White Crematorium' ritroviamo il collettivo olandese in ottima forma con un concentrato di death metal avanguardistico e sette manifesti bellici scevri da compromessi. Il growl e il basso di Robin Kok andrebbero presi ad esempio quando si tenta di descrivere la consistenza dell'approccio moderno ad un genere che affonda le sue radici nei primi anni novanta. 'Human Wave Attack' e 'Drugs, Thugs & Machetes' rappresentano un modo divertente per prepararsi all'assalto devastante di 'S.A.D.M.' e dell'impronunciabile traccia conclusiva. L'incedere percussivo di Sjoerd Visch si divide tra la passione per i Morbid Angel e l'attenzione per acts che hanno lasciato il segno anche nell'ultimo decennio come Septic Flesh e Nile. L'organo e le orchestrazioni di Carsten Altena spingono l'album su territori più vasti e ogni ascolto introduce atmosfere nuove ed ulteriori elementi di giudizio. Non limitatevi quindi alla superfice ma procedete in profondità. In questa maniera sarete premiati oltre le aspettative.