Il successo improvviso con 'Maxinquaye'. La consacrazione con 'Pre-Millennium Tension' e miriadi di collaborazioni. Chissà quante volte l'artista di Knowle West è stato considerato un idolo da distruggere non appena il trend del trip hop fosse precipitato dalle grazie degli appassionati di elettronica. I suoni cupi, fumosi, di quei dischi hanno continuato invece a segnare la nostra crescita musicale anche quando le uscite dell'artista non reggevano il confronto o la stampa sembrava girargli le spalle. Sono trascorsi oltre venti anni e ritroviamo Adrian Thaws con una nuova musa e quindici canzoni da consumare di ascolti. Per i vecchi fans sarebbe sufficiente 'Nothing Matters' per amare la voce di Francesca Belmonte che si rivela una sorpresa assoluta. Non che l'artista in questione non fosse abile a scovare voci sublimi in giro per il mondo ma la sua performance è davvero sopra le righe e leggermente differente dagli standard a cui ci avevano abituato Martina Topley-Bird o Costanza Francavilla. Rispetto a 'Mixed Race' non c'è paragone a livello di impostazione, creatività ma soprattutto impatto. Curiosamente i pezzi meno interessanti sono situati all'inizio e da 'Nothing's Changed' in poi l'album si apre a territori più vasti con i tipici ritmi cadenzati di Tricky che lasciano spazio a cantati sublimi. 'Is That Your Life' e 'Tribal Drums' spiccano in una scaletta che vive di sussulti epici. 'Parenthesis' è la reprise di un pezzo degli Antlers e vede la partecipazione di Peter Silberman, 'I'm Ready' e 'Hey Love' i brani che il pubblico pretende in ogni capitolo della sua accesa discografia e 'Passion Of The Christ' uno spaventoso coacervo di spoken word, archi dilatati ed elettronica spigolosa.