Schiavi del gioco ma non di un genere che ha prodotto melma in quantità industriale. Il quintetto newyorkese non accenna a fermarsi e insieme a Joey Sturgis regala agli appassionati di deathcore dodici tracce di spessore ritmico unico. Ci sono voluti cinque album per arrivare ai massimi livelli ma adesso l'ascesa del gruppo non conosce freni e la cura dei dettagli ? accentuata a partire da 'Speaker Of The Dead' ? permette a Frankie Palmeri e Jesse Ketive di assurgere al ruolo di veri protagonisti di un suono mastodontico. L'ingresso in formazione di Mark Castillo, in passato con Between The Buried And Me e Bury Your Dead, non poteva essere dei migliori e il nuovo batterista impiega pochi secondi per presentarsi con 'Protoman'. Non fatevi tradire dall'assurdità del testo perché nell'album troverete riferimenti a tutta una serie di antieroi come Deadpool, M. Bison, Dormammu, Blackheart e Onslaught. 'MDMA' invece non ha bisogno di ulteriori spiegazioni e quando sarà servita on stage vi assicuro che saranno in pochi a sopravvivere. 'Cross Over Attack', 'Blackheart Reigns' e 'War Begins With You' sono le tracce che segnano l'evoluzione più sostanziosa, il riffing è semplicemente devastante e i breakdown si susseguono tra latrati improvvisi, ritornelli spassosi e pesanti critiche alla superficialità delle release moderne. Splendida la chiusura di 'A.I.', ennesimo divertissement ad'opera di un collettivo che sembra avere compreso come girano le cose.