-Core
Days Of The New II
Days Of The New
Pubblicato il 07/01/2006 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Flight Response
2. Real, The
3. Enemy
4. Weapon And The Wound
5. Skeleton Key
6. Take Me Back Then
7. Bring Yourself
8. I Think
9. Longfellow - (interlude)
10. (untitled)
11. Phobics Of Tragedy
12. Not The Same
13. Provider
14. Last One
Songs
1. Flight Response
2. Real, The
3. Enemy
4. Weapon And The Wound
5. Skeleton Key
6. Take Me Back Then
7. Bring Yourself
8. I Think
9. Longfellow - (interlude)
10. (untitled)
11. Phobics Of Tragedy
12. Not The Same
13. Provider
14. Last One
L’inizio di un album è importante perché spesso condiziona l’ascolto del resto delle tracce, tutto può sembrare immediatamente facile e bellissimo ma altrettanto velocemente si può pensare di aver perso la guerra dal primo scontro. Travis Meeks giovanissima promessa del rock and roll figlio del grunge più malato e sofferente, ha deciso di mettere come opener del suo secondo disco la più bella canzone che ha scritto da quando tiene in mano la chitarra acustica, una delle più belle che abbia mai sentito e che, fidatevi di quello che vi dico, vale da sola l’alto costo dell’import che vi sto raccontando. Si preme play e sembra di sentire, prima il Jim Morrison più bluesy e ubriaco, poi l’Eddie Vedder dei Temple Of The dog urlare il piccolo capolavoro chiamato ‘Flight reponse’. Subito si ha l’impressione che poco o nulla è cambiato dal primo lavoro e poco importa se l’imperdibile ’Weapon And The Wound’ sembra uscita da ‘Jar of flies’ degli Alice in chains di Layne Staley e Jerry Cantrell (che per una volta il mondo si sia rivoltato e per ‘Boogy Depot’ abbia ascoltato anche i Days Of The New ?). Abbiamo capito anche un’altra cosa. Travis Meeks non ama pensare al titolo e alla cover dei suoi lavori e si ripete cambiando solo il colore dello sfondo. Cambia lo sfondo ma il pessimismo, il dolore e il cielo scuro e piovoso del Kentucki rimangono nelle parole di un ventenne che si occupa di tutte le parti di chitarra (della vecchia band rimane solo il batterista Matt Taul) . Dalle emozioni di ‘Enemy’ e ‘Skeleton Key’ all’ombra sudista delle trascinanti ‘Bring Yourself’ e ‘I Think’ non passa un minuto che non faccia pensare a cosa vuol dire soffrire davvero. La luce si chiama Days Of The New .
Days Of The New
From USA

Discography
1997 Days of the New
1999 Days of the New II
2001 Days of the New III
2021 Illusion Is Now