Un funerale inscenato nel centro di Berlino, maschere di gesso e scritte dorate. Tanto sfarzo per nulla potrebbero obiettare i critici più acuti dei tedeschi e sarebbe quanto meno complicato trovare argomentazioni atte a dimostrare il contrario. L'ilarità profusa dal clip di 'Mein Land' esattamente come il mausoleo costruito per promuovere la raccolta in questione valgono poco in confronto alla fredda ironia che nasce insieme alla consapevolezza che non era necessario uno sguardo retrospettivo sulla loro carriera. Il collezionista si preoccuperà soltanto di scegliere la copertina preferita mentre chi si è sempre tenuto a distanza dalla discografia del gruppo non si lascerà certamente attrarre stavolta che non viene proposto nulla di nuovo. Il consiglio è quello di cercare di mettere le mani sull'edizione limitata al mercato statunitense in modo da avere l'intero catalogo video ed un sontuoso libro fotografico che da soli valgono il denaro speso. In alternativa l'interessa non può che essere rivolto ai diciassette remix selezionati per accompagnare la carrellata di singoli che conosciamo a memoria. Jacob Hellner stravolge 'Du Hast', Junkie XL esalta le qualità ritmiche di 'Feuer Frei!' mentre Johan Edlund offre un'interpretazione originale alla rilettura di 'Stripped'. Le versioni più avvincenti sono quelle di 'Benzin' dei Meshuggah e 'Ohne Dich' dei Laibach ma la carne resta in attesa di essere deturpata dal successore di 'Liebe Ist Für Alle Da'.