Ritengo che quest'anno davvero in pochi potranno competere con Andy Tillison a livello di concept. 'COMM' è un viaggio immenso nel prog più classico e incontaminato che conosciamo e i Tangent nonostante qualche assestamento della formazione proseguono il loro percorso artistico tra colori accesi, riferimenti alla scena di Canterbury, ai Camel, ai Caravan, all'attesa che ognuno di noi sperimenta quando si pone certe domande. Accanto al tastierista e compositore inglese troviamo il fenomenale bassista Jonathan Barrett, che dipinge del suo talento ogni sfumatura dell'album, il chitarrista Luke Machin e il batterista Tony Latham. Una line up standard illuminata dalle intromissioni del sassofonista Theo Travis che non fa più parte integrante della band ma recita in ogni caso un ruolo importante. Si parte con i venti minuti di 'The Wiki Man' e, come potrete capire dalla durata del brano, trattasi immediatamente di una traccia discriminante. Una volta addentrati nei meandri di un suono vintage, debitore di 'Not As Good As The Book' e dell'evoluzione recente dei Porcupine Tree, riuscirete a cogliere l'ironia con cui viene affrontato il tema della comunicazione. Synth, hammond, intrecci di basso, disegni armonici fluenti e altri meno semplici da digerire ma ugualmente intriganti vanno a formare 'The Mind's Eye' e 'Tech Support Guy' che rappresentano l'ossatura della release. 'Shoot Them Down' è una ballata piuttosto standard mentre 'Titanic Calls Carpathia' dimostra come anche una realtà sonora legata alle radici del genere possa offrire contributi innovativi.