Essendo quasi esordienti, alle spalle solo un lavoro di media durata, ‘Earthbound’, rilasciato dalla sconosciuta Forest Records, i Bison B.C. (nati come Bison, ma costretti ad aggiungere un suffisso visto che band con tale nome o denominazioni simili ve ne sono in abbondanza) pagano lo scotto di dover venire introdotti al pubblico per mezzo di termini di paragone, ma non è di certo questa la via da seguire per comprendere la grandezza del gruppo canadese. Infatti il quartetto di Vancouver dimostra, nel volgere di tre quarti d’ora difficili da dimenticare, di poter contare su di un sound che ha una intrinseca ragione di esistere ed è perfettamente in grado di reggersi in piedi sulle proprie gambe senza per forza di cose tirare in ballo qualcun altro. E anche allorquando si vanno a leggere le definizioni generiche utilizzate per catalogarli si comprende come molti si siano focalizzati solo su alcuni aspetti della loro molteplice identità. Ma allora cerchiamo di fare chiarezza, dicendo innanzitutto che il suono di Bison B.C. è maledettamente potente e intenso. E questa è una caratteristica che non viene mai meno, sempre protesi come sono a pestare sugli strumenti e a torturarli per tirare fuori il riff più massiccio o la sezione ritmica più pachidermia possibile. Una tale carica sonora viene poi calata in un contesto dove si auto alimentano mostruose creature stoner in metamorfosi sludge, apocalissi metalliche tradizionali, narrazioni epiche di indubbia origine hard rock, ricordi del passato thrash che si ciba tanto di cadaveri death quanto di midollo hardcore e colossali porzioni strumentali supportate da voci barbariche. Vi sbraneranno!