Che bello essere italiani quando sento questi dischi! Se gli Extrema hanno fatto un cd come questo vuol dire che il metal non è morto nemmeno dalle nostre parti. Meno male. Grazie agli Extrema che forse sono uno dei pochi gruppi italiani (per non azzardare a dire il solo) che non l'ha fatto mai morire. Mai risognavamo dischi come 'The positive pressure..' ma voglio pensare che gli Extrema non avessero mai perso il loro animo metal. E 'Set The World On Fire' me lo conferma. Nuovo batterista, quel Paolo Crimi dei Beerbong che di ritmi veloci ne sa qualcosa, che ricompatta il suono, senz'altro un ottimo acquisto, fortunatamente non c'è solo Joey Jordison a poter fare lavori del genere. La carica sembra quella di un gruppo metal agli esordi, ma dopo un buon quindici anni invece il suono non risulta attenuato, nonostante qualche ritornello un po' troppo cadenzato ('Stupid White Man', ma chorus escluso, chitarra da premio!). Multiforme sotto il profilo ritmico, gli Extrema alternano 'Set The World On Fire' (ma com'è che per 5 secondi, nella prima parte, la voce di GL mi ricorda Zach De La Rocha?) ad acustici come 'Free Again' (bellissima! e di sommesso gusto ? Prelude 3.0? ) o chitarra acustica e piano, come in 'Carol'. Si tratta di un vero e proprio assalto sonoro con poche interruzioni. La rabbia si sente nel cantato e nelle chitarre (Slayer docet). In finale 'Ace Of Spades', evviva i Motorhead, evviva gli Extrema, evviva il metallo.