In Italia siamo dei professionisti nel complicarci la vita con definizioni e questioni gerarchiche o di merito e tacciare un gruppo di opportunismo se riesce a stare in bilico tra più generi e catturare interesse da più parti. Sono bastati due singoli per fare degli Helalyn Flowers un piccolo caso nella scena electro italiana e subito c"è chi si è schierato a favore o contro la creatura partorita dall"intraprendente Alfa Matrix. Una cura fetish nell"immagine e ruvidi beats di matrice tedesca li hanno presto accostati al marasma dei dancefloor goth trascurando quei retaggi nu metal che ne caratterizzavano gli albori. Il loro atteso debutto su lunga distanza conferma le potenzialità commerciali espresse con "Plaestik" e una pericolosa attitudine alternative che li rende sicuramente appetibili a mercati diversi e complementari tra loro. Ascoltando "A Voluntary Coincidence" emergono quindi commistioni nu metal, industrial e pop che accompagnano lo scorrere dei brani svelando la volontà da parte del gruppo di non pubblicare il "solito" disco goth con voce femminile e limitare in questo modo il proprio raggio di azione. Mentre l"inizio di "Eye For A Day" rimanda ai migliori Lacuna Coil l"aggressività di N0emi in "I"m Human Defective" porta alla mente l"impatto di DestroyX sulle ritmiche selvagge degli Angelspit. Nel proseguire il viaggio si fanno poi apprezzare i corposi arrangiamenti di "A Sweet And Deep Bomb In My Heart" e "Unreal" prova inconfutabile di un talento esportabile che va oltre la lussuria dell"impatto visivo. I remix di "Voices" dell"edizione limitata faranno felici i dancefloor che ne hanno consacrato l"esplosione. Felici di non esserci sbagliati.