Viva i pirati! I pirati sono tornati! La verità è che i tedeschi sono fuori tempo massimo e non ne azzeccano più una. Non sorprende come un'etichetta in difficoltà come SPV continui ad insistere su progetti retrogradi ma capaci di solleticare l'interesse dei metallari oltre i cinquant'anni, ma la scaletta di 'Blood On Blood' risulta quasi indecente e, seppure con tutta la volontà di questo mondo, si fatica a trovare anche solo un pezzo in grado di competere con i classici o stare almeno al loro fianco senza sfigurare. 'Wings Of Fire' e 'Diamonds & Pearls' sono l'heavy metal noioso e innocuo che non vogliamo, 'The Shellback' è il tipico pezzo che Rock’n’ Rolf Kasparek ha scritto dieci volte in carriera ma viene aperto da una intro celtica che non c'entra un bel niente. Il climax arriva poi in corrispondenza di 'Wild & Free' e 'Wild, Wild Nights', praticamente la stessa canzone che vorrebbe farci credere che il backstage della band è pieno di femmine seducenti. Non bastasse, in chiusura troviamo 'The Iron Times (1618 – 1648)' ovvero undici minuti scarsi di tedio assoluto. Arrivati ad una certa età sarebbe consigliabile farsi da parte perché così si rischia solamente di prendere in giro i propri fan.