Dispiace dirlo ma il presente è uno degli album più brutti pubblicati dall’etichetta tedesca negli ultimi dieci anni. Un album senza capo né coda, composto e registrato in remoto da musicisti che non hanno nemmeno avuto modo di incontrarsi per una foto promozionale. Soprattutto un album mediocre, senza mai un picco qualitativo o uno spunto interessante, che macchia la storia di una formazione che nel circuito estremo ha saputo costruirsi una credibilità importante. A sette anni di distanza dall’opaco ‘Black From Beyond’, i Massacre hanno saputo fare pure peggio avvalendosi di una serie di turnisti europei tra i quali Scott Fairfax dei Memoriam, Rogga Johansson dei Paganizer e Jonny Petterson dei Wombbath, che si sono messi a disposizione in maniera schematica e confusionaria. Kam Lee e Mike Borders hanno tentato di spingere il materiale in una direzione che potesse attrarre i vecchi fan e di conseguenza vincere lo scontro diretto con gli Inhuman Condition, ma il risultato è sul serio di basso livello e risulta faticoso segnalare anche solo una traccia imperdibile in una scaletta priva di mordente e originalità. Il consiglio è quello di recuperare l’esordio ‘From Beyond’, edito nel ‘91 da Earache, e godersi il vero sound del death metal della Florida invece che questo scempio.