Non sappiamo cosa abbia potuto spingere gli ottimi Inglorious e il loro strepitoso cantante Nathan James a registrare un disco di cover così particolare, ma quello che possiamo sicuramente affermare è come questo sia stato un esperimento ben riuscito. Undici canzoni di artisti, diciamo così, improbabili che hanno trovato una nuova rilettura da parte del gruppo anglosassone che ha messo finalmente in pratica quello che si dovrebbe fare con le cover, ovvero rileggerle, interpretarle e darle una dimensione propria. Ed è grazie a questo approccio intelligente che brani come “I’m with You” di Avril Lavigne, “Fighter” di Christina Aguilera e “Queen Of The Night” della strepitosa Withney Houston si sono trasformati in piccoli gioielli che, sinceramente, è un piacere ascoltare quando si è in macchina, mentre si affronta un lungo viaggio. Le melodie pop che incontrano le classiche chitarre seventies hanno, pertanto, dato vita ad un prodotto davvero simpatico e forse il pezzo che stona di più è proprio quello che ha le corde più rock, ovvero la stranota “Bring Me To Life” degli Evanescence che vede la partecipazione dell’immancabile Jeff Scott Soto. Molto meglio la dimensione intima di un classico senza tempo come “Time After Time” di Cyndi Lauper o la frizzante verve che esce fuori da “Midnight Sky” di Miley Cyrus. In attesa che la band ritorni sulle scene a proporre gli ultimi suoi due album di inediti, che sono, praticamente, stati bloccati dalla pandemia, questo “Heroine” è stato un modo simpatico per ingannare il tempo e per far ascoltare a tanti inguaribili rockettari delle versioni di canzoni che hanno venduto parecchio in ambito internazionale, ma che mai sarebbero finite nello stereo di chi è cresciuto a “pane e Led Zeppelin”.