Questa new entry in casa Golden Antenna – etichetta tra gli altri di Planks, Telepathy e Fvnerals - proviene da Colonia e si muove in bilico tra post-punk e darkwave ed il fatto che in rete si leggano i soliti paragoni con Bauhaus e Joy Division, soprattutto dovuti alla voce tenebrosa di Thomas Schindler, è sinceramente irritante. Questo perché 'Impossible Space' è uno degli esordi più intensi dell'anno, un disco che cattura l'attenzione dell'ascoltatore dall'inizio alla fine e non merita di essere accostato a nient'altro. L'anno scorso i tedeschi avevano già dato alle stampe un EP ma nel frattempo il loro suono è cresciuto tantissimo, i bassi sono diventati giganteschi e le parti vocali molto più efficaci. Una parte del merito va anche a Andy Rosczyk degli Ultha che ai suoi Goblin Sound Studio ha saputo ottenere un suono organico, viscerale ('If Death Was A Colour') e mai nostalgico ('Lunacy By Which We Kneel'), ricco di spunti interessanti anche gli addetti ai lavori. Con pezzi come 'The Drowning Lesson' e 'Perfect Prison', non credo che i Ropes Of Night impiegheranno molto a farsi notare nella comunità post-punk ma mi auguro veramente che 'Impossible Space' non finisca nel lungo elenco di tutti quei dischi che sono usciti durante l'emergenza sanitaria e di conseguenza sono finiti immeritatamente nel dimenticatoio perchè non promossi in modo adeguato. Uno spazio per questo spazio audio-visivo impossibile da definire con accortezza va trovato a tutti i costi.