Le canzoni segrete della polistrumentista e produttrice svedese colpiscono per la capacità di rilassare e trasmettere un senso di poesia di fondo, nonostante le atmosfere siano cupe e malinconiche come nella tradizione del pop nordico. Il background dell’autrice di ‘Songs Within The Spectrum’ è chiaramente di impronta jazz – la Berglund ha infatti collaborato con il Nordsno Ensemble oltre a lavorare con diversi progetti legati all'uguaglianza nel music business e diventare la prima caporedattrice donna della più antica rivista jazz del mondo - ma pezzi come ‘Higher’ o ‘Scar’, impreziosita dalla partecipazione di Deerest, denotano una ricerca melodica approfondita ed il tentativo di aprirsi a fasce di pubblico più ampie. L’impianto di base è infatti più radiofonico ma ciò non impedisce alla Arco di irrobustire lo spessore culturale della sua proposta, invitando l’ascoltatore nel suo spazio personale senza censure, dall’oscurità più totale a sprazzi di luce inattesa. ‘Maybe’ e ‘The Last Song’ sono altri apici di una scaletta intrigante ed evocativa e, considerato il tradizionale appeal delle artiste scandinave, non mi sorprenderei sei il riscontro in certi mercati fosse importante.